Strangola la madre a mani nude a San Gavino: “Mi ha aggredito e mi sono difeso”. Attesa per l’autopsia
"Mi ha aggredito e mi sono difeso". È questo quello che ha raccontato nelle scorse ore agli inquirenti Simone Uras, l'uomo di 44 anni fermato con l'accusa di aver ucciso la madre Maria Atzeni al culmine di una lite scoppiata nell'abitazione di lei in via Tiziano a San Gavino, nel sud Sardegna.
Il 44enne è stato arrestato per omicidio volontario ed è stato già trasferito nel carcere di Uta. A trovare il corpo della vittima è stato un altro figlio, che era stato allertato da una cugina che era stata a sua volta contattata dall'aggressore prima che si allontanasse dall'abitazione del delitto. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, per la donna non c'era più nulla da fare, e i sanitari non hanno potuto far altro che dichiarane il decesso.
Secondo una prima ricostruzione di quanto successo, sabato sera i due avevano avuto una violenta discussione. Niente di nuovo in verità, come è stato anche confermato dai vicini di casa che più volte li avevano sentiti litigare anche alzando la voce.
Ma poi la situazione è degenerata. Da un primo esame esterno sarebbe stata strangolata, probabilmente a mani nude. Non sono stati trovati sul corpo segni evidenti di una aggressione. Ma indicazioni più chiare per capire la causa del decesso della 77enne arriveranno solo dall'autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore all'ospedale Brotzu di Cagliari.
Ciò che è certo è che Simone Uras aveva problemi psichici e di tossicodipendenza ed era seguito dal centro di Salute mentale di Sanluri. I carabinieri erano intervenuti più volte in passato per le liti tra i due, l'ultima il 17 febbraio scorso quando il 44enne aveva chiuso fuori casa la madre.