Stragi naziste, la Germania non deve risarcire le vittime italiane. Lo dice la Cassazione

La Germania non deve risarcire le vittime italiane del nazismo. Questo perché l'Italia "ha mancato di riconoscere l'immunità riconosciuta dal diritto internazionale" a Berlino per i reati commessi dal Terzo Reich. E' quanto ha stabilito la Cassazione, recependo la sentenza della Corte Internazionale dell'Aja. I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso della Germania contro la decisione della Corte d'appello di Firenze che, nell'aprile 2011, aveva condannato la Germania al risarcimento danni nei confronti di Luigi Ferrini, un ex deportato di Talla (Arezzo) che per decenni ha preteso un indennizzo dallo stato tedesco. L'uomo ha sempre lamentato i danni subiti per essere stato durante la Seconda guerra mondiale internato in un campo a Khala e costretto a lavorare per l'industria bellica tedesca. Nel 2011, i giudici fiorentini aveano quantificato il valore del danno in 30mila euro con gli interessi annui del 4%, per un totale di oltre 100mila euro. Oggi, il ribaltamento in Cassazione.

In particolare, la Suprema Corte ha ricordato che "un decennio fa, proprio nel processo introdotto da Luigi Ferrini, le sezioni unite della Cassazione inaugurarono il percorso giurisprudenziale tendente all'affermazione dell'insussistenza dell'immunità dello Stato dalla giurisdizione civile straniera in presenza di comportamenti di tale gravità da configurare, in forza di norme consuetudinarie di diritto internazionale, crimini internazionali, in quanto lesivi, appunto, di quei valori universali di rispetto della dignità umana che trascendono gli interessi delle singole comunità statali".