Strage Rivarolo, perché Tarabella ha ucciso moglie, figlio e vicini: “Mi avevano lasciato solo”
"Ho ucciso perché ero solo, abbandonato da tutti, con una moglie malata e un figlio disabile". Renzo Tarabella, pensionato di 84 anni, ha cercato di spiegare così i motivi che l'hanno spinto ad ammazzare la sua famiglia e due vicini casa a Rivarolo nella notte tra sabato 10 e domenica 11 aprile. Lo ha fatto nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri nel reparto detenuti delle Molinette di Torino. Per circa due ore, dalle 10, davanti al suo legale Flavia Pivano, ha tentato anche di ricostruire la dinamica della strage, ascoltato dal pm di Ivrea, Lea Lamonaca e dal giudice Ombretta Vanini, ripercorrendo esattamente gli ultimi momenti di vita della sua compagna di vita, Maria Grazia, del figlio Wilson e dei coniugi Liliana e Osvaldo Dighera, che abitavano accanto alla sua famiglia.
Il pluriomicida, secondo la sua ricostruzione, avrebbe prima sparato a moglie e figlio, poi avrebbe atteso qualche ora a vegliare i loro corpi prima di rivolgere la sua furia contro i vicini di casa. Quando ha sentito uscire Osvaldo Dighera dall’ascensore al piano di sopra lo ha attirato in casa e lo ha ucciso. Così avrebbe fatto anche con la moglie Liliana, entrambi colpevoli, secondo la sua versione, di non averlo più aiutato con il figlio disabile e di aver invece pensato solo alla loro nipotina. "Il mio assistito era molto provato anche a causa del colpo che ha sparato verso se stesso – ha spiegato l’avvocato Pivano che per Tarabella ha già annunciato di voler richiedere una perizia psichiatrica -. Il proiettile gli ha, infatti, leso l’occhio sinistro". Ma sono ancora molte le domande a cui gli inquirenti stanno cercando di dare risposta. Intanto nei prossimi giorni è previsto un nuovo interrogatorio per il pensionato. "Riponiamo totale fiducia negli inquirenti e siamo certi che le indagini chiariranno i motivi dell'assassinio dei coniugi Dighera", è invece il commento degli avvocati Sergio Bersano e Antonella D'Amato, rappresentanti di Francesca Dighera, figlia di Osvaldo e Liliana, che si chiedono come mai a Tarabella fosse sempre stato rinnovato il permesso di tenere una pistola a uso sportivo