Strage migranti, il capo sommozzatori Vigili del Fuoco: “Straziante vedere quei bimbi sott’acqua”
È drammatico il bilancio delle vittime del naufragio del barcone di migranti verificatosi al largo della Calabria nella notte tra sabato e domenica scorsi. Sono al momento 62 le vittime accertate, di cui molte donne e bambini, con intere famiglie, partite alla ricerca di un futuro migliore, letteralmente distrutte.
Tante le testimonianze di coloro che sono riusciti a sopravvivere alla furia delle onde. Tra queste, quella di un ragazzo di 26 anni che ha raccontato ai sanitari che l'hanno soccorso di aver perso il fratellino con il quale era partito quattro giorni prima dalla Turchia.
Ha raccontato a una delle psicologhe intervenute in ospedale a supporto dei superstiti di essersi buttato in mare con lui quando le cose hanno iniziato a precipitare. "Sono stati in acqua diverso tempo, lui lo teneva stretto a sé, poi le sue mani hanno perso la presa. Non riusciva a smettere di piangere, di disperarsi. Aveva fatto tutto quello che aveva potuto per tenerlo in salvo, purtroppo senza riuscirci", ha detto la donna.
Un ragazzo 16 anni afgano ha perso sorella di 28 anni, arrivati entrambi in spiaggia di Cutro. Ma lei non ce l'ha fatta. Non ha avuto coraggio di dirlo ai genitori. Inoltre ha 2 amici ricoverati in ospedale. Ancora, un bambino afgano di 12 anni ha perso tutta la famiglia composta da 4 fratelli e dai genitori.
Ma straziante è anche il racconto di coloro che sono intervenuti per soccorrere i migranti in mare. David Morabito, capo sommozzatori dei Vigili del Fuoco della Calabria, in servizio da 25 anni, non ha nascosto il dolore che lo ha accompagnato nel corso delle ricerche. "In tanti anni di lavoro ho visto tante tragedie. Ma quando vedi quei corpicini senza vita di bimbi così piccoli… Sono immagini che ti colpiscono sempre al cuore. Anche ieri è stato così. Tanti bambini morti, come quei gemellini, neonati. Una tragedia", ha spiegato all'AdnKronos.
Le ricerche continuano ancora oggi, mentre la Procura di Crotone ha aperto un'inchiesta, con le ipotesi di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I sopravvissuti sono 79, 28 sono afghani, 16 arrivano dal Pakistan, altri da Iran, Somalia e Palestina. I migranti che non sono stati portati in ospedale sono stati trasferiti ieri sera nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, con l'assistenza di un team di psicologi.