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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Strage ferroviaria di Brandizzo, nuova svolta nell’inchiesta: indagati altri due manager Rfi

Prosegue l’inchiesta della procura di Ivrea sulla strage di Brandizzo. Altri due manager di Rfi si sono aggiunti alle persone già iscritte nel registro relativo all’indagine. Perquisizioni nelle sedi di Roma e Torino per l’acquisizioni di documenti e file informatici. La notizia arriva a tre mesi di distanza dall’incidente in cui persero la vita cinque persone.
A cura di Eleonora Panseri
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A tre mesi di distanza dalla strage di Brandizzo, l'incidente avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 agosto e in cui persero la vita cinque persone, arriva una nuova svolta nell'indagine della procura di Ivrea. Si aggiungono altri due indagati a quelli già iscritti nel registro, ovvero il preposto Rfi Antonio Massa, il capo cantiere Andrea Gibin e i vertici della Sigifer, l'azienda per cui lavoravano le vittime.

Questa mattina, martedì 28 novembre, sono stati notificati due nuovi avvisi di garanzia nei confronti di figure che ricoprirebbero ruoli di responsabilità all’interno di Rfi, gerarchicamente superiori ad Antonio Massa. Sono state effettuate anche perquisizioni nelle sedi dell'azienda a Torino e Roma.

Perquisizioni nelle sedi Rfi di Torino e Roma

Come si legge su La Repubblica, i carabinieri del reparto operativo di Torino, agenti della Polfer insieme a tecnici dello Spresal e delle Asl To1, To4 e To5, sono intervenuti su delega della procura di Ivrea per acquisire documenti e file informatici. A Torino le perquisizioni sono avvenute a Porta Nuova e Lingotto.

Per le pubblico ministero di Ivrea Valentina Bossi e Giulia Nicodemi, coordinate dalla procuratrice Gabriella Viglione, si tratta di acquisire appalti e le comunicazioni che riguardano i lavori, le eventuali misure di verifica e sicurezza che l’azienda adotta durante gli interventi.

Depositata la perizia sulla scatola nera del treno

Intanto, è stata depositata la perizia sulla scatola nera del treno che investì gli operai sul binario dove stavano effettuando un intervento di manutenzione, a poca distanza dalla stazione di Brandizzo. Dalla relazione sarebbero escluse responsabilità del macchinista che aveva fermato il convoglio a circa 100 metri dall’impatto impiegando 3 secondi nell’azionare il freno.

Secondo la relazione per fermare il treno che quella notte era in marcia a 160 chilometri orari il macchinista avrebbe dovuto impiegare quasi un minuto e il treno avrebbe dovuto fermarsi circa mille e 200 metri prima dell’impatto.

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