video suggerito
video suggerito

Strage di Viareggio, l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano si costituisce dopo sentenza Cassazione

Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, si è costituito nel carcere di Rebibbia, a Roma dopo la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 4 anni e due mesi nell’ambito della vicenda della strage di Viareggio. L’avvocato: “È una persona molto religiosa e sono certo che questo in qualche misura lo aiuterà”.
A cura di Ida Artiaco
48 CONDIVISIONI
Immagine

Vincenzo Soprano si è costituito nel carcere di Rebibbia, a Roma: l'ex ad di Trenitalia ha varcato questa mattina l'ingresso nel penitenziario capitolini, dopo la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 4 anni e due mesi nell'ambito della vicenda della strage di Viareggio.

"Non è da sistema giudiziario equo – ha commentato il suo difensore, l'avvocato Alberto Mittone al Corriere della Sera – che una persone vada in carcere dopo 15 anni per una fattispecie colposa". Il legale ha confermato che il suo assistito è già a Rebibbia dalle scorse ore, sottolineando che "lo ha accompagnato una persona del mio studio".

Classe 1957, Soprano è stato condannato ieri a 4 anni e due mesi per la strage di Viareggio, verificatasi il 29 giugno 2009, in cui persero la vita 32 persone, tra i quali 3 bambini piccoli, dopo il deragliamento e l'esplosione di un treno che trasportava Gpl. Per ottenere le misure alternative al carcere, la pena dev’essere inferiore ai 4 anni. Lui, come ricorda il Corriere della Sera, è stato l’unico ad avere una condanna che, appunto, fosse oltre questo limite.

Immagine

Gli altri imputati, nelle sue stesse condizioni, tra cui anche Mauro Moretti, l’ex ad di Ferrovie, potranno provare ad avere nuovo processo che dovrà ricalcolare le loro pene, anche in questo caso superiori ai 4 anni. Ma per adesso, Soprano è l’unico imputato a pagare con questo primo giorno di carcere per la strage di Viareggio. "I giudici – ha detto l'avvocato – sanno bene che quei due mesi fanno la differenza. Ma su questo processo sarebbero molte le cose da dire. Io, per esempio, le devo dire che durante tutte le udienze sono rimasto turbato".

Soprano, ha continuato il legale, "pensa soprattutto alla sua famiglia, è una persona molto religiosa e sono certo che questo in qualche misura lo aiuterà". E infine: "È da mesi che glielo dicevo: sappiate che se la Cassazione rigetta il nostro ricorso, lui andrà in carcere. Era ampiamente preparato, assieme alla sua famiglia. Tenga conto che questa è la seconda volta in Cassazione. E anche l’altra volta la famiglia ha vissuto la stessa ansia".

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views