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Strage di via dei Georgofili: ergastolo per il boss di Cosa Nostra Francesco Tagliavia

La sentenza è stata emessa ieri dalla Corte d’Appello di Firenze: la strage di via dei i Georgofili del 27 maggio 1993 provocò cinque vittime.
A cura di Davide Falcioni
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Francesco Tagliavia, boss mafioso che organizzò la strage di via dei i Georgofili del 27 maggio 1993, è stato condannato ieri sera alla pena dell'ergastolo e all'isolamento diurno di un anno. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione della della corte d'assise di appello di Firenze. In un primo momento la Cassazione aveva annullato con rinvio una prima condanna in appello all'ergastolo, chiedendo di approfondire alcuni elementi di prova legati alle testimonianze dei pentiti Gaspare Spatuzza e Pietro Romeo. La conferma della condanna al carcere a vita per il boss di Corso dei Mille è il risultato che si aspettava il procuratore generale di Firenze, Alessandro Crini, che ha sostenuto l'accusa.

La strage di via dei Georgofili venne compiuta nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 in seguito all'esplosione di un'autobomba in via dei Georgofili a Firenze, nei pressi della storica Galleria degli Uffizi. L'attentato fu organizzato da Cosa Nostra. Un'automobile venne imbottita con 277 chili di esplosivo e la sua esplosione, violentissima, provocò la morte di cinque persone: i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (36 anni) con le loro figlie Nadia Nencioni (9 anni), Caterina Nencioni (50 giorni di vita) e lo studente Dario Capolicchio (22 anni). Anche una quarantina di persone rimasero ferite. L'attentato viene inquadrato nella scia degli altri attacchi del '92-'93 che provocarono la morte di 21 persone (tra cui i giudici Falcone e Borsellino) e gravi danni al patrimonio artistico.

Per quella strage sono state spiccate già diverse condanne anche se finora Francesco Tagliavia era riuscito a farla franca. La Cassazione aveva infatti aveva rinviato a un nuovo processo in secondo grado ritenendo che le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza – che lo incastravano – avrebbero necessitato di una verifica più approfondita. Spatuzza raccontò che Tagliavia aveva preso parte in una villa di Palermo ad una riunione per organizzare l'attentato di Firenze.

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