Strage di Ustica, un altro marinaio ammette: “Quella sera caccia Usa hanno lanciato missili”
A trentotto anni dalla strage di Ustica ancora molto deve essere accertato sul disastro del Dc9 Itavia costato la vita a 81 persone. Decenni di reticenze, insabbiamenti e depistaggi provenienti da più parti infatti hanno ostacolato in maniera molto pesante le indagine sul caso che dopo vari processi e sentenze non sono mai giunte a conclusione certa. Nuova luce su quanto accaduto quella notte del 27 giugno del 1980 però potrebbero ora gettarla i gli ex militari statunitensi che in quel periodo operavano sulla portaerei Uss Saratoga che pattugliava il Mediterraneo. Dopo le ammissioni di Brian Sandlim, l'ex marinaio della portaerei Usa che nei mesi scorsi ha confermato l'abbattimento di Mig da parte di caccia americani, ora anche un suo collega ha ammesso che quella sera caccia Usa venero fatti alzare in volo arati e tornarono senza missili
L'uomo, anche lui di guardia quella sera sul ponte, ha confermato la versione del collega in un'intervista telefonica che verrà trasmessa questa sera nel corso della puntata di "Atlantide" in onda su La7, dedicata alla strage di Ustica. "Quello che posso dirle è che abbiamo visto partire i caccia armati e quando sono rientrati erano senza armamento. Questo le posso dire… noi eravamo di guardia con compiti di osservazione e tutte le informazioni erano filtrate dall'alto, ma questo lo abbiamo visto" ha dichiarato infatti l'ex marinaio. Ancora un volta dunque verrebbe confermata la ricostruzione che in molti hanno sempre ipotizzato: quella sera sui cieli italiani vi è stata una vera e propria guerra tra caccia militari.
Una versione che nei prossimi giorni sarà verificata anche dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto procuratore Erminio Amelio della Procura di Roma. I pm che stanno indagano sulla strage di Ustica infatti a breve partiranno alla volta degli Stati Uniti proprio per interrogare Brian Sandlim e chiedergli conferma della sua testimonianza alla stampa. Un viaggio reso possibile grazie alle rogatorie internazionali che dopo rallentamenti burocratici sono arrivate finalmente a conclusione. Entrambe le loro testimonianze potrebbero ora portare la Saratoga al centro di quelle convulse ore quando, come ricorda Sandlim, due Mig libici erano giunti sui cieli italiani in assetto aggressivo. L'ipotesi al vaglio dei magistrati è quella che i mig usarono il DC9 per coprirsi dall'individuazione dei radar della Difesa aerea, ma furono intercettati da caccia militari americani e forse francesi, altri sospettati, con conseguente scontro nel corso del quale l'aereo di linea venne colpito.