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Strage di Sinnai, Beniamino Zuncheddu scarcerato dopo 32 anni: si attende la sentenza definitiva

Dopo 33 anni di carcere, Beniamino Zuncheddu è tornato libero. Accolta la richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena avanzata dal suo legale in attesa della sentenza definitiva. Sempre proclamatosi innocente, il 59enne sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di tre pastori, e il ferimento di un quarto, avvenuto nel 1991.
A cura di Eleonora Panseri
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Beniamino Zuncheddu
Beniamino Zuncheddu

Beniamino Zuncheddu, dopo 33 anni di carcere, è tornato libero. Il 59enne ha lasciato la casa circondariale di Uta (Cagliari), dopo che la Corte d'appello di Roma ha accolto la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena avanzata dal suo avvocato Mauro Trogu.

Zuncheddu, che si è sempre proclamato innocente, sta scontando l'ergastolo per la strage di ‘Cuili is Coccus' a Sinnai, in provincia di Cagliari, in cui nel 1991 tre pastori furono uccisi e una quarta rimase ferite.

Davanti alla Corte d'assise d'appello di Roma si sta infatti svolgendo il processo di revisione che potrebbe portare alla liberazione definitiva di Zuncheddu.

Ad attenderlo davanti al carcere c'erano la sorella Augusta, la datrice di lavoro e compaesani di Burcei, nel Cagliaritano, il paese dove Zuncheddu tornerà e che è pronto ad accoglierlo, e la Garante regionale per i diritti dei detenuti, Irene Testa, convinta della sua innocenza e impegnata a sostenere la battaglia per la revisione della condanna all'ergastolo.

Il testimone chiave

Il colpo di scena è arrivato nell'udienza del 14 novembre scorso, quando è stato ascoltato Luigi Pinna, unico sopravvissuto all'eccidio e considerato testimone chiave.

Inizialmente interrogato, sostenne di non aver riconosciuto l'aggressore, ma, qualche settimana dopo, cambiò versione e accusò Zuncheddu che fu prima arrestato e poi condannato. In aula, dieci giorni fa, Pinna ha cambiato più volte versione nel riferire dell'autore degli omicidi: prima questi aveva il volto scoperto e, poi, lo aveva nuovamente coperto da una calza.

La revisione del processo è stata chiesta a novembre 2020. Zuncheddu era stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'assise di Cagliari l'8 novembre 1991. I giudici si erano basati, in particolare, sulle dichiarazioni di Pinna. Movente della strage: sconfinamenti di bestiame. Il 16 giugno 1992 la Corte d'assiste d'appello di Cagliari aveva confermato la condanna al carcere a vita.

L'ordinanza con cui è stata concessa la sospensione dell'esecuzione della pena tiene espressamente conto di quanto raccontato da Pinna nell'udienza del 14 novembre scorso e che ha reso inattendibile la sua testimonianza ritenuta finora cruciale per l'identificazione del presunto assassino. A questo punto, il processo è diventato "meramente indiziario", scrivono i giudici, circostanza che ha consentito a Zuncheddu di ottenere la sospensione della pena.

Attesa il 19 dicembre la sentenza definitiva

Con l'ordinanza di scarcerazione in attesa della sentenza definitiva a Zuncheddu, viene imposto l'obbligo di dimora nel suo paese. Le prossime udienze del processo per la revisione dell'ergastolo sono previste in Corte d'appello a Roma il 30 novembre e il 12 dicembre prossimi. Il 19 è attesa la sentenza definitiva. 

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