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Strage di Sassuolo, Nabil Dhahri aveva minacciato Elisa Mulas in alcuni messaggi: “Ti uccido”

Nabil Dhahri non accettava la fine della relazione e aveva già minacciato di morte Elisa Mulas prima della strage in cui ha ucciso la donna, i figli di 2 e 5 anni e la suocera Simonetta Fontana.
A cura di Antonio Palma
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Nabil Dhahri, l’uomo autore della strage di Sassuolo, avrebbe più volte intimidito la moglie dopo che la donna aveva deciso di allontanarsi da lui poche settimane fa, arrivando a minacciarla di morte prima di mettere in atto l’efferato delitto, uccidendo a coltellate la ex Elisa Mulas, i figli di 2 e 5 anni Ismaele e Sami e la suocera Simonetta Fontana, prima di suicidarsi. Sono i primi dati che emergono dall’inchiesta sulla tragedia che si è consumata mercoledì nell’abitazione della suocera dell’uomo, in provincia di Modena, dove Elisa si era rifugiata a seguito della loro separazione. Secondo i primi rilievi, il 38enne avrebbe agito nel primo pomeriggio quando si è presentato a casa delle vittime uccidendo tutti a coltellate prima di suicidarsi.

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La chiamata della scuola e la scoperta del massacro

Una vera e propria strage avvenuta tra le mura domestiche e della quale per alcune ore nessuno ha saputo nulla. La drammatica scoperta solo grazie alla scuola dell’altra figlia della donna, avuta da una precedente relazione. L'allarme infatti è scattato poco dopo le 16, quando nessuno è andato a prendere a scuola la ragazzina 11enne e l’istituto si è mobilitato per contattare i familiari. Alle telefonate però non rispondeva nessuno così è scattata la segnalazione. In casa è giunto il fratello della 43enne Elisa insieme alla polizia e così è avvenuta la terribile scoperta. Drammatica la scena che si sono trovati danti i primi agenti che sono intervenuti sul posto. In casa Nabil Dhahri ha compiuto una mattanza: a terra in una pozza di sangue quattro cadaveri, tra cui i due bimbi piccoli della coppia, tutti uccisi con un'arma bianca. Poco distante il cadavere dello stesso trentottenne.

Unico sopravvissuto è il bisnonno

"Mi hanno chiamato dalla scuola, nessuno rispondeva. Quando sono arrivato qui sotto c'era una pattuglia, avevo le chiavi. Siamo saliti, ho aperto la porta, ho visto un corpo a terra" ha raccontato Enrico Mulas, fratello della 43enne Elisa. Enrico è stato il primo ad aprire la porta di casa dove si è consumato il dramma "È stata una ragazza sfortunata, ha incontrato le persone sbagliate. Lei, la mamma e i bimbi ci lasciano un grande vuoto" ha aggiunto l'uomo. Unico sopravvissuto alla strage, Come riporta il Resto del Carlino, un anziano ultranovantenne che era in casa: il bisnonno dei due bambini e padre della suocera uccisa. L'anziano si trovava a letto nel momento della strage perché in precarie condizioni di salute.

Le minacce di morte dopo la separazione

A chiarire la dinamica di quanto accaduto in quella casa saranno i rilievi della polizia scientifica che per ore ha raccolto elementi nell’abitazione via Manin, non lontano dal centro di Sassulo, dove si è consumata la strage famigliare. Le indagini cercano però di ricostruire anche le settimane e i giorni che hanno preceduto la tragedia e cioè da quando Elisa aveva lasciato il compagno per rifugiarsi dalla madre. Una scelta che pare l’uomo non avesse accettato iniziando a infastidire la donna e infine a minacciarla come ha raccontato una sua amica. “Mi aveva detto di essere finalmente riuscita a lasciarlo, facendomi ascoltare un audio che lei stessa aveva registrato nel quale Nabil diceva "Ti uccido" ha riferito l’amica”. La donna pare che in passato fosse stata minacciata anche da un altro uomo con cui aveva avuto la prima figlia. Lo racconta la Gazzetta di Modena spiegando che Elisa era stata maltrattata quando era incinta. L'uomo venne poi condannato a otto mesi per stalking, poi prescritti. La Corte di appello però ha confermato anni fa la sua perdita della potestà genitoriale sulla figlia, oggi 11enne.

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L'11enne sopravvissuta collocata in una struttura protetta

La stessa ragazzina, che durante la strage di Sassulo era a scuola e che purtroppo è rimasta da sola, sarà ora collocata in una struttura protetta. La Procura per i minorenni di Bologna infatti ha disposto il collocamento in protezione per la figlia maggiore di Elisa Mulas. Proprio a causa della decadenza della potestà genitoriale per il padre, infatti, ora la minore non ha più parenti stretti.

A Sassuolo lutto cittadino

Il Comune di Sassuolo proclamerà una giornata di lutto cittadino nel giorno dei funerali di Elisa  Mulas, della madre Simonetta Fontana e dei figli Ismaele e Sami, uccisi ieri da Nabil Dhari, che si è suicidato. Lo ha annunciato il vicesindaco del comune modenese Camilla Nizzoli. "Una tragedia immane che ha colpito l'intera città e non solo. Non appena gli organi inquirenti daranno il nulla osta e verrà fissata la data delle esequie proclameremo una giornata di lutto cittadino in segno di rispetto per le vittime e per manifestare una
vicinanza concreta da parte dell'intera città di Sassuolo" ha spiegato la rappresentante della giunta comunale

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