Strage di Palermo, i coniugi si dichiarano innocenti. Ma spunta un sms inquietante del figlio 15enne
"Sono entrambi disperati, non fanno che piangere a dirotto. Sono in stato confusionale, stremati dalla situazione. E mi hanno detto di dichiararsi innocenti. Sono distrutti". È quanto affermato dall'avvocato Sergio Sparti, il legale della coppia di coniugi arrestata con l'accusa di aver partecipato insieme al muratore 54enne Giovanni Barreca all'omicidio di sua moglie, Antonella Salamone, 42 anni, e dei figli di 15 e 5, Kevin ed Emanuel.
Al momento, però, i due, Sabrina Fina e Massimo Carandente, sono stati portati nel carcere Pagliarelli con Barreca. L'ipotesi è che i tre omicidi, avvenuti ad Altavilla Milicia, nel Palermitano, fossero stati, in realtà, pianificati nei minimi dettagli da tempo e che l'obiettivo fosse quello di liberare la casa della famiglia del 54enne dalla presenza del demonio. Resta invece da chiarire come mai la terza figlia, di 17 anni, sia statea risparmiata. La minore è stata trovata nella casa in cui si sarebbero consumati i delitti illesa e sotto choc.
I delitti forse avvenuti diversi giorni prima
Secondo quanto è stato ricostruito, sarebbe stato lo stesso Barreca a contattare la coppia, conosciuta durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica, che aveva frequentato per qualche tempo. Dai profili social di Fina e Carandente, pieni di post a sfondo religioso, emerge un evidente fanatismo religioso. Pare che i due abbiano partecipato materialmente ai tre delitti.
La moglie del 54enne sarebbe stata la prima vittima dei tre. Il suo assassinio potrebbe essere avvenuto diversi giorni prima del ritrovamento dei corpi avvenuto nella notte tra sabato 10 e domenica 11 febbraio. I medici legali dovranno eseguire l’autopsia e chiarire dinamica e data del decesso, anche se della vittima sono stati trovati solo pochi resti carbonizzati.
Poi sarebbero stati uccisi i due minori, soffocati dopo essere stati stati sottoposti a sevizie: sui corpi sono stati trovati lividi e ferite. Accanto ai resti della madre sono stati invece rinvenuti oggetti che le appartenevano, elemento che fa pensare a un vero e proprio rituale. Nella notte tra sabato e domenica, Barreca ha chiamato i carabinieri confessando gli omicidi.
Il messaggio di Kevin a un compagno di classe: "In casa ci sono due persone, i ‘Fratelli di Dio'"
A tutto questo si aggiungerebbe anche un messaggio inquietante, ricevuto da uno dei compagni di classe del 16enne Kevin Barreca, che frequentava il liceo artistico Renato Guttuso di Bagheria. Il 4 febbraio, la domenica precedente il triplice delitto, Kevin aveva scritto che il fratellino piccole gli diceva che c'erano i demoni in casa. A raccontarlo è lo stesso compagno di scuola: "I demoni – aggiunge – avrebbero ucciso e distrutto la loro famiglia. Mi aveva anche detto che erano entrate in casa due persone che credo venissero chiamate ‘fratelli di Dio".
Anche la preside dell'istituto, Maria Rita Chisesi, che guida la scuola in cui andava anche l'unica superstite della strage, la diciassettenne risparmiata dal padre ha rilasciato alcune dichiarazioni: "I ragazzi erano assenti da lunedì scorso – dice Chisesi -. Gli insegnanti dopo alcuni giorni avevano chiamato a casa e i due alunni avevano detto che stavano male. Con l'influenza di questo periodo non ci siamo allarmati, anche perché avevano sempre frequentato regolarmente. Erano molto attivi e con buoni risultati scolastici".