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La strage di Nuoro

Strage di Nuoro, morta anche la madre dell’omicida: colpita alla testa, era in ospedale da settembre

Sale a sei il bilancio delle vittime della strage di Nuoro dello scorso 25 settembre. È morta in ospedale la madre 84enne del pluriomicida: l’anziana era ricoverata fin dal giorno della strage nel reparto di Rianimazione.
A cura di Susanna Picone
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Strage Nuoro, l'abitazione di via Ichnusa - Foto Fanpage
Strage Nuoro, l'abitazione di via Ichnusa – Foto Fanpage
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Si aggrava il bilancio della strage di Nuoro dello scorso 25 settembre. È morta anche Maria Esterina Riccardi, l'anziana di 84 anni che era stata colpita dal figlio, l'operaio forestale di 52 anni Roberto G.

L’anziana era ricoverata da settembre all'ospedale San Francesco di Nuoro, dove questa mattina è morta. La donna, secondo quanto ricostruito, era stata l'ultima persona colpita dal figlio: prima di recarsi a casa della madre e spararle l'uomo aveva ucciso la moglie di 43 anni e due figli della coppia, di 10 e 25 anni, oltre a un vicino di casa, il 69enne Paolo Sanna.

Unico sopravvissuto a quella strage il terzo figlio dell’omicida, un ragazzo di 14 anni che era rimasto ferito riuscendo a scampare alla morte. "Sono tutti morti. Mi sono salvato perché ho finto di esserlo anche io. In casa urlavano tutti", le prime parole del giovanissimo, ferito al volto e sotto choc, ai carabinieri appena giunti sulla sua porta il 25 settembre. La strage compiuta alle prime luci dell'alba: l'operaio ha sparato prima contro la moglie e i tre figli, poi sul pianerottolo contro Paolo Sanna, per ultimo il viaggio a casa della madre.

Secondo quanto emerso dalle autopsie, sembra che l’assassino si sia accanito in particolare sulla moglie, sparando contro di lei quattro colpi di pistola con la sua Beretta. Un colpo solo alla testa, invece, sarebbe stato esploso all’indirizzo delle altre vittime.

Dopo aver compiuto la strage, Roberto G. si era tolto la vita. Con la morte dell’anziana madre – che non si era mai ripresa e che dal giorno della strage era ricoverata nel reparto di Rianimazione lottando tra la vita e la morte – sale dunque a sei il bilancio delle vittime, compreso il pluriomicida. Una terribile strage familiare che rimane ancora senza un movente.

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