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Strage di migranti a Crotone, almeno 62 morti, 13 sono bambini, individuati i sospetti scafisti

È di 62 morti il bilancio ancora provvisorio del naufragio di migranti avvenuto la notte tra sabato e domenica al largo di Steccato di Cutro (Crotone).
A cura di Davide Falcioni
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Sessantadue morti, dei quali almeno 13 bambini e 33 donne. È il pesantissimo bilancio, purtroppo ancora provvisorio e destinato a crescere sensibilmente, dell'ennesima strage di migranti nel Mar Mediterraneo dopo un naufragio avvenuto la notte tra sabato e domenica a poche decine di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro (Crotone).

In mattinata sono stati recuperati i cadaveri di altri tre naufraghi: il corpo di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro corpo è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera ed il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell'incidente. Il totale delle vittime accertate sale così a 62.

Mentre proseguono le ricerche dei dispersi, e calano di minuto in minuto le possibilità di trovare ancora dei naufraghi vivi, proseguono le indagini dei carabinieri e salgono a tre i presunti scafisti individuati e sospettati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Si tratta di uomini che secondo gli inquirenti sarebbero stati al timone del caicco che si è spezzato su una secca davanti alle coste di Steccato. Nessuno dei presunti trafficanti è stato al momento sottoposto a fermo.

Come si apprende, e come confermano i carabinieri a Fanpage.it, si indaga su alcuni personaggi che avrebbero avuto un ruolo nella traversata. Si tratta di uomini di nazionalità turca e pakistana. La Procura di Crotone ieri ha aperto un'inchiesta, con le ipotesi di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I sopravvissuti sono 79, 28 sono afghani, 16 arrivano dal Pakistan, altri da Iran, Somalia e Palestina.

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I superstiti che non hanno avuto bisogno di essere ricoverati sono stati trasferiti ieri sera nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, con l'assistenza di un team di psicologi. Secondo una prima ricostruzione, l'imbarcazione era partita giovedì mattina, 23 febbraio, da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani. A bordo almeno 180 persone che per questo viaggio avevano pagato circa 2.500 euro. Arrivati sulle rive di Crotone, la nave si è imbattuta su una secca e si è spezzata in due. Le ricerche in mare sono proseguite per tutta la notte, con due motovedette della Guardia costiera.

Nel frattempo in molti al Cara di Isola Capo Rizzuto hanno chiamato quella avvenuta la "strage dei genitori". Sono tanti i bambini, alcuni dei quali ancora piccoli, rimasti senza la mamma o il papà dopo il naufragio e alcuni non riescono ancora a parlare della tragedia che li ha colpiti. I volontari della Croce rossa e di Msf ascoltano da ore i racconti dei superstiti. Ci sono anche tante mamme che hanno perso i propri figli nella tragedia.

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