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Aggiornamenti sull'incendio della Grenfell Tower a Londra

Strage di Grenfell Tower, il processo slitta al 2028. Il padre di Marco: “Ferita che non si chiude mai”

Nel rogo morirono tra gli altri anche due italiani, Marco Gottardi e Gloria Trevisan, coppia di giovani originari di San Stino di Livenza (Venezia) e Camposampiero (Padova).
A cura di Davide Falcioni
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Il processo per l'incendio della Grenfell Tower di Londra potrebbe avere inizio nel 2027, forse addirittura nel 2028. Si prolunga dunque l'interminabile attesa dei familiari di Marco Gottardi e Gloria Trevisan, coppia di giovani originari di San Stino di Livenza (Venezia) e Camposampiero (Padova), morti nel rogo del grattacielo divampato il 14 giugno 2017 nella capitale inglese. I dossier di imputazione non saranno inviati alla Procura della Corona prima della fine del 2026. Nell'incendio morirono 72 persone: l'elenco degli imputati e delle famiglie coinvolte è molto lungo.

Il processo dunque potrebbe iniziare con un ritardo di oltre 4 anni rispetto al calendario previsto. "Dal momento della tragedia la Metropolitan Police di Londra ci ha sempre tenuti aggiornati sull'evolversi delle indagini – ha commentato al Corriere Giannino Gottardi, padre di Marco – e in un primo momento i tempi della giustizia sembravano certi e rapidi. Poi c'è stata la pandemia da Covid-19, quindi le grandi multinazionali, le aziende pubbliche e i costruttori indagati hanno iniziato a rivolgersi a studi legali importanti e l'iter ha preso a rallentare. Per di più, anche per tener testa alle difese, la polizia si è presa il tempo necessario a raccogliere con la maggior precisione possibile tutte le prove necessarie a reggere l'accusa e  tempi si sono ulteriormente dilatati".

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I legali delle vittime hanno assicurato il ritardo con cui inizierà il procedimento giudiziario non farà correre il rischio della prescrizione e che gli indagati una volta a processo non potranno essere assolti. "Ma la nostra paura è che a suon di eccezioni e cavilli i tempi si allunghino esageratamente e per noi è una ferita che non si chiude mai. L'unica certezza, al momento, è che la fase 2 dell'inchiesta pubblica, l'equivalente delle nostre commissioni d'inchiesta nominate dalle istituzioni e che procede in parallelo con il procedimento giudiziario, si concluderà il 4 settembre. E il giorno prima gli atti raccolti, migliaia di pagine, saranno a disposizione delle parti lese".

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