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La strage di Erba di Olindo e Rosa

Strage di Erba, perché Azouz è stato assolto dall’accusa di calunnia verso Rosa e Olindo

L’ex marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef aveva accusato i coniugi Romano “di autocalunnia perché personalmente e soggettivamente convinto, seppur a torto, della falsità delle loro originarie confessioni”.
A cura di Biagio Chiariello
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Era convinto della "bontà della tesi della difesa" di Rosa Bazzi e Olindo Romano e li ha accusati "di autocalunnia perché personalmente e soggettivamente convinto, seppur a torto", della "falsità delle loro originarie confessioni". Questa la motivazione che ha portato il giudice Daniela Clemente della settima penale del Tribunale di Milano ad assolvere, con la formula "perché il fatto non sussiste", Azouz Marzouk, ex marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef, due delle quattro vittime della strage di Erba del dicembre 2006. La sentenza è stata emessa lo scorso 6 ottobre.

Marzouk doveva rispondere di calunnia in relazione a una richiesta di nuove prove, avanzata alla Procura generale milanese, ai fini della revisione del processo concluso con la condanna all'ergastolo per i coniugi Romano. Per la giudice, l'accusa a carico dell'uomo "non può ritenersi fondata". Secondo il pm Giancarlo Serafini, che aveva chiesto una condanna a 3 anni e mezzo di reclusione, Marzouk, difeso dagli avvocati Luca D'Auria e Solange Marchignoli, avrebbe fatto tutto questo "per attirare attenzione su di sé" e per proporsi "a trasmissioni tv con interviste esclusive e anche per avere corrispettivi economici in cambio".

Per la giudice, Marzouk non ha mai "letto personalmente gli atti del processo".

L'ex marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef è "personalmente coinvolto nei fatti relativi alla strage di Erba e quindi anche incapace di operare valutazioni su quella vicenda giudiziaria con il distacco emotivo e la capacità di discernimento propria di un soggetto terzo". Nella sentenza si legge ancora: "Del resto, se financo parte della stampa ebbe a manifestare delle perplessità sulla colpevolezza dei Romano, non può escludersi che siffatti dubbi possano essere insorti anche nel Marzouk".

Ancora il magistrato Clemente osserva che "non può ignorarsi che il processo sulla strage di Erba fu articolato e complesso" e che i difensori dei Romano "cercarono di confutare strenuamente, nei vari gradi di giudizio, la valenza dei singoli elementi a carico degli imputati, con possibili ricostruzioni alternative e ipotetiche dei fatti da risultare assolutamente sovrapponibili a quelle addotte dal medesimo Marzouk nella sua istanza (alla Procura generale di Milano, ndr) dell'11 aprile 20219". Istanza che era "finalizzata, testualmente, alla proposizione di una futura richiesta di revisione del processo" e che si basava "sul presupposto che il pervenuto non fosse convinto della condisibilità del giudicato già intervenuto".

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