Strage di Erba, no a nuove analisi sui reperti: respinto ricorso della difesa di Rosa e Olindo
Non ci sarà alcun colpo di scena dalla vicenda processuale della Strage di Erba, almeno per ora. La Corte d'assise di Como, infatti, ha respinto la richiesta dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi che chiedevano di poter analizzare reperti trovati sulla scena del delitto e mai esaminati. Gli avvocati della coppia di coniugi condannati in via definitiva per la strage ritengono che quei reperti potrebbero scagionare i loro assistiti e per questo avevano chiesto di poterli analizzare in modo da riaprire il caso. Tra le altre cose vi erano un telefono palesemente appartenuto a una delle vittime, Raffaella Castagna, e solo successivamente identificato dal marito Azouz Marzouk.
I giudici lombardi hanno anche respinto la richiesta della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi di poter accedere al server presso il quale sono custodite le intercettazioni dell'inchiesta sulla strage di Erba. Per il tribunale infatti “consentire l'accesso al server a dei privati comporta delle evidenti controindicazioni sul piano della tutela della segretezza delle indagini passate e presenti nonché della riservatezza dei soggetti coinvolti”.
Gli stessi giudici hanno consentito invece l’acquisizione di una copia dei file originali delle intercettazioni telefoniche e ambientali usate nel processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi e che per la difesa sarebbero state lacunose. “Nel caso in esame se la difesa ha dei dubbi della genuinità delle copie fornite dalla società Waylong ben può richiedere alla Procura nuove copie dei files originali il cui rilascio si autorizza fin da ora” si legge infatti nell'ordinanza. I difensori lamentavano la mancanza della registrazione di colloqui tra i carabinieri e il sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio e di conversazioni all'interno dell'abitazione dei coniugi Romano. Per questo hanno già annunciato che faranno ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Tribunale