Strage di Erba, il racconto inedito di Olindo Romano: “Quella sera è andata bene, non provo rimorso”
Mancano ormai pochi giorni alla discussione – in programma il primo marzo – sull’istanza di revisione della sentenza con cui i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati per la strage di Erba del 2006: la coppia, che dopo prime ammissioni ha ritrattato la confessione, è stata condannata all’ergastolo.
Nel corso della puntata di ieri sera la trasmissione di Rete4 “Quarto Grado” ha rivelato che Rosa Bazzi da gennaio sta uscendo dal carcere ogni giorno per lavorare in una cooperativa sociale nell'hinterland milanese e Gianluigi Nuzzi ha mandato in onda anche un documento finora rimasto inedito che riguarda Olindo Romano.
Si tratta del racconto della strage di Erba che fece appunto Romano a Massimo Picozzi il 24 febbraio 2007: "Abbiamo aspettato qualche occasione, una sera ci è andata male, quella sera lì ci è andata bene", diceva ricordando le discussioni con Raffaella Castagna. "Adesso io non è che voglio stare qui a giustificarmi, quello che abbiamo fatto abbiamo fatto, è da vedere lo sanno tutti", le parole di Romano.
E ancora: "Noi non abbiamo fatto un piano preciso per andare ad ammazzarli, volevamo solo dargli una fila di botte". Tra le altre cose dice: "Due tentativi sono andati male, la terza volta è andata bene".
Ricordando la dinamica della strage Olindo Romano dice di essere entrato prima di sua moglie Rosa in casa, di aver colpito prima Raffaella Castagna, poi la madre di lei, "poi sicuramente mia moglie ha sgozzato il bambino, poi è tornata indietro e non so se ha colpito anche Raffaella". Poi hanno appiccato l’incendio e sono andati via.
Nel suo lungo racconto, che secondo la difesa sarà importante in vista della revisione del processo, Olindo Romano ricostruisce anche la successiva aggressione – dopo quella a Raffaella Castagna, Paola Galli e il piccolo Youssef – a Valeria Cherubini e il marito Mario Frigerio. Valeria morì nella strage di Erba, il marito sopravvissuto grazie a una malformazione alla carotide è stato fondamentale per arrivare poi ai coniugi.
"Noi volevamo dargli una lezione, poi ci siamo ritrovati lì e abbiamo fatto la strage. Sinceramente non provo alcun rimorso, niente. Io rimorsi di coscienza non ne ho, e neanche mia moglie", dice sempre Olindo Romano. "Più ne parlavamo e più capivamo che quella era l’unica soluzione".