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Strage di Erba, il Csm sanziona Tarfusser. Il pm: “Punito per aver fatto il magistrato, rifarei tutto”

Il pm milanese Cuno Tarfusser è stato sanzionato disciplinarmente dal Consiglio Superiore della Magistratura con “censura” per aver violato le linee guida della Procura generale di Milano in tema di revisione dei processi.
A cura di Davide Falcioni
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A sinistra, Cuno Tarfusser
A sinistra, Cuno Tarfusser
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Il pubblico ministero milanese Cuno Tarfusser è stato sanzionato disciplinarmente dal Consiglio Superiore della Magistratura con "censura" per aver violato le linee guida della Procura generale di Milano in tema di revisione dei processi, in particolare sul caso della strage di Erba. Lo ha stabilito ieri la sezione disciplinare del Csm.

In particolare, a Tarfusser è stato rimproverato di aver proposto la revisione del processo per la strage di Erba nonostante non avesse la competenza a farlo. In base alle linee programmatiche della Procura generale di Milano, questo compito rientrava infatti nella competenza dell'Avvocato generale e del Procuratore generale. Tarfusser ha annunciato che, per un eventuale ricorso contro la censura, intende aspettare la pubblicazione delle motivazioni che avverrà entro 90 giorni.

Tarfusser: "Punito per aver fatto il magistrato"

"La sezione disciplinare del Csm mi ha inflitto la sanzione della ‘censura' per avere studiato degli atti processuali, avere scritto un atto giudiziario ed averlo depositato nella segreteria della Procura generale di Milano. Insomma, per avere fatto il magistrato", ha dichiarato Tarfusser.

"Per quanto mi riguarda – sottolinea il sostituto pg – posso solo dire che rifarei esattamente quello che ho fatto, orgoglioso di avere, anche in questo caso, esercitato il ministero di magistrato autonomo e indipendente, innanzitutto verso l'interno, prima ancora che verso l'esterno" sottolinea. "Tra pochi mesi andrò in pensione, ci andrò senza nostalgia per un mondo che non sento più mio. Posso però con orgoglio guardare indietro a un percorso professionale, a livello nazionale e internazionale, di successo che pochi altri possono vantare e che nessuno mi può togliere. Purtroppo, in un mondo impregnato da invidie e gelosie, il successo non viene perdonato e il merito non viene riconosciuto", aggiunge.

Per Tarfusser "una riforma della giustizia non è più rinviabile. Una riforma seria, profonda, degna di questo nome. Una riforma che finalmente sradichi i tossici centri di potere e non si limiti, come avviene da decenni, a somministrare blandi antidolorifici ad un malato agonizzante. Sempreché una Politica seria, lungimirante, autorevole, esista e si decidesse finalmente a farla. Per me – conclude – arriverà in ritardo, ma i cittadini, i nostri figli e nipoti hanno diritto ad un sistema giudiziario quantomeno decoroso".

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