Strage di Erba, dopo 6 anni parla Azouz: “Olindo e Rosa sono innocenti”
Torna a parlare, dopo 6 anni, Azouz Marzouk, l’uomo coinvolto nel 2006 in uno dei delitti tra i più drammatici che hanno segnato la cronaca italiana. Azouz era il marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, di soli due anni. La sua famiglia fu distrutta, in quella che fu la strage di Erba quando, insieme ai due, furono uccisi anche la suocera Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini. Per quel terribile delitto la Corte di Cassazione ha condannato all’ergastolo due coniugi, Olindo Romano e Rosa Bazzi. Ed è proprio della morbosa coppia di Erba che Azouz Marzouk torna a parlare al quotidiano Il Giorno: come già fatto in precedenza l’uomo, infatti, continua a mostrare dei dubbi sulla loro reale colpevolezza e, dunque, continua a chiedere una giustizia che ancora non sarebbe arrivata. “Olindo e Rosa non sono i colpevoli, sono solo dei poveretti che stanno pagando le loro ingenuità”, così il tunisino tornando sulla terribile tragedia.
Credo che giustizia non sia stata fatta. Ogni volta che ci penso, mi vengono in mente particolari sia del processo sia della vita passata di mia moglie e di mio figlio che mi convincono che a ucciderli non sono stati loro, i Romano. Vedremo per un nuovo processo.
Le parole del suocero Carlo Castagna, che nella strage ha perso tutta la sua famiglia – Insomma, secondo Azouz ci sono due innocenti dietro le sbarre e dei veri colpevoli liberi di continuare a vivere la propria vita. Non sembra essere dello stesso parere, però, un altro dei “protagonisti” della strage di Erba. È Carlo Castagna, il suocero di Azouz, marito, padre e nonno di tre delle vittime che ha commentato, con incredulità, le affermazioni del tunisino:
Non ho parole. Rispetto la sua posizione, anche se non riesco a capire cosa lo abbia indotto a prenderla. Mi pare incredibile, dopo tre gradi di giudizio. Come mi pare incredibile il ricorso della difesa a Strasburgo, come se non si avesse fiducia nella magistratura italiana. Vado avanti. Vivo nel ricordo di quelli che ho perduto, nella speranza e nell’attesa di raggiungerli. Nella vita ho messo il fieno in cascina con mia moglie Paola. Tanto fieno. Mi ha aiutato a passare questi inverni gelidi.