Strage di Corinaldo, ladri in azione sulla tomba di Daniele. La mamma denuncia: “Siete penosi”
"Ho sempre pensato e creduto che al mondo ci sia tanta gente malata di testa e che persino non sappia come impegnare il proprio tempo. Dico questo perché oggi andando al cimitero da Dany ho avuto di nuovo una sorpresa". Comincia così lo sfogo su Facebook di Donatella Magagnini, mamma di Daniele Pongetti, il 16enne tra le vittime della strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo dello scorso 7 dicembre, che ha denunciato il furto sulla tomba del figlio di alcuni oggetti di valore affettivo, importanti per lei e per gli amici del ragazzo. "Gli avevo portato dal suo viaggio a Barcellona una targa automobilistica con il suo nome e una calamita a forma di geco. Anche i suoi splendidi amici lasciano sempre gli accendini per lui. Ora parte di questa roba l'hanno rubata. Veramente penosi", ha continuato Donatella, che ha chiuso il messaggio con una domanda: "Poi useranno queste cose a casa loro?".
Un dolore senza fine, quello della famiglia Pongetti che già qualche settimana dopo la tragedia verificatasi nel locale in provincia di Ancona aveva scoperto una falsa raccolta fondi in ricordo del giovane senigalliese, che era stata inscenata da qualche truffatore. Tanti i messaggi di sostegno arrivati tramite i social network, dove numerosi utenti si sono chiesti come "possa esistere tanta crudeltà. Non c'è mai fine al peggio, siamo senza parole". Sempre Donatella aveva usato parole molto dure nei confronti di Sfera Ebbasta, il trapper che avrebbe dovuto esibirsi alla Lanterna Azzurra la sera della strage, quando in seguito al panico creato dallo spruzzo di uno spray al peperoncino sono morti, oltre a Daniele, Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia, Asia Nasoni, 14 anni di Marotta, Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano, Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone e mamma Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia. "Tu e i tuoi collaboratori imparate a non giocare con i sogni dei ragazzini che pur avendo pagato sono stati presi in giro e sono morti. Nell'attesa che tu arrivassi", aveva scritto esprimendo tutta la sua rabbia.