Strage di Corinaldo: condannato a 10 anni e 5 mesi l’ottavo membro della “banda dello spray”
Dieci anni e 5 mesi di reclusione: è questa la pena che il Tribunale di Ancona ha inflitto a Riccardo Marchi, 24enne bolognese considerato l’ottavo membro della banda dello spray che entrò in azione nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona) nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, quando cinque minorenni e una mamma di 39 anni morirono schiacciati nella calca. La strage avvenne in un locale pieno oltre i limiti di sicurezza per il concerto di Sfera Ebbasta, che si sarebbe dovuto esibire di lì a poco.
Per l’accusa, il giovane, che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato e il cui ruolo è emerso solo successivamente, avrebbe fatto parte del gruppo che usava spray urticante per commettere furti di collanine tra gli avventori del locale. Gli altri sei componenti della banda della Bassa Modenese (un settimo è morto a causa di un incidente stradale prima di finire a processo), sono stati condannati in via definitiva a pene tra 10 anni e 9 mesi e 12 anni e 6 mesi. "È una pena inferiore rispetto alle condanne definitive che ci sono già, non ne siamo contenti perché la nostra impostazione è della non responsabilità di Marchi. Aspettiamo le motivazioni per fare appello", ha commentato l’avvocato difensore Cristiano Prestinenzi. A Marchi erano contestate le stesse accuse degli altri componenti della banda dello spray al peperoncino, ad esclusione dell’associazione a delinquere: omicidio preterintenzionale plurimo, furto, rapina e lesioni.
Intanto, resta aperto anche un terzo processo sulla strage di Corinaldo, in cui sono imputati i membri della commissione di vigilanza che autorizzò l'attività della Lanterna Azzurra, due tecnici incaricati da proprietari e gestori per gli adempimenti relativi alla sicurezza e uno dei soci della Magic srl che gestiva la discoteca.