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Strage di Capaci, marcia antimafia per ricordare Giovanni Falcone (VIDEO)

Ieri Catania ha ricordato con una commemorazione, animata soprattutto dai più giovani, la strage di Capaci dove persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Un’occasione per dire basta alle mafie.
A cura di Fabio Giuffrida
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Si è tenuta a Catania una manifestazione antimafia in ricordo della strage di Capaci: CittàInsieme come ogni anno ha organizzato un momento di incontro fatto di parole, note e immagini per non dimenticare i nomi di chi ha sacrificato la propria vita per il bene di tutti, per difendere valori imprescindibili per la civile convivenza come la legalità ed il rispetto delle regole. Una commemorazione che, animata dai ragazzi della Parrocchia Santi Pietro e Paolo e dai ragazzi di CittàInsieme, ha preso il via ieri pomeriggio con un incontro-dibattito organizzato dall'ANM sul tema del "ruolo dell'informazione nella lotta alla criminalità organizzata" seguito poi da una marcia antimafia che noi di Fanpage.it abbiamo seguito per raccogliere le testimonianze dei siciliani che ogni giorno, attivamente, combattono questo "male".

Giovani che non vogliono e non possono perdere le speranze, giovani che combattono la mafia con piccoli gesti nel loro quotidiano, che hanno sete di giustizia e di informazione: è arrivata l'ora di sapere tutta la verità sulla morte di Falcone e Borsellino. Nel corso della manifestazione sono stati esposti striscioni e allestiti banchetti informativi di numerose associazioni di impegno civile e antimafia operanti nel territorio catanesi: dall'Associazione Nazionale Magistrati alle associazioni antiracket AS.A.A.E. fino a AddioPizzo Catania.

Rispetto della magistratura è quello che tutti hanno chiesto a gran voce, sperando che la politica continui ad occuparsi della cosa pubblica e non interferisca con altri poteri dello Stato. La commemorazione delle vittime delle stragi mafiose deve trasformarsi in un momento di riflessione, di presa di coscienza di una società che cerca di cambiare ma che, nonostante tutti gli sforzi finora fatti, non c'è ancora riuscita del tutto. Anche i commercianti, vittime "privilegiate" del racket, hanno esposto dei lumini che i manifestanti hanno prontamente acceso durante la marcia antimafia: un gesto per far sentire ai giovani, a chi spera in un futuro migliore, che non sono soli.

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