Strage di Altavilla, pm chiede perizia psichiatrica per Barreca: moglie e figli uccisi in casa dopo un rito
Sarà con ogni probabilità una perizia psichiatrica a stabilire le condizioni di salute mentale di Giovanni Barreca, l’uomo accusato della strage di Altavilla Milicia in cui furono uccisi la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel durante un presunto rito di liberazione dal demonio. La procura di Termini Imerese che indaga sulla strage, che vede imputati anche la figlia maggiore di Barreca e la coppia di coniugi Sabrina Fina e Massimo Carandente, infatti ha chiesto l'incidente probatorio al Gip per stabilire una volta per tutte se l’uomo era capace di intendere e volere al momento dei fatti.
Una perizia che servirà anche a stabilire se l’uomo è in grado di capire le accuse e quindi partecipare consapevolmente al processo a suo carico e se è un soggetto pericoloso socialmente. Quest’ultima ipotesi viene esclusa dalla difesa di Barreca, che già aveva chiesto a sua volta una perizia e secondo la quale l’uomo non è aggressivo né fastidioso. Da quando è in carcere “legge la Bibbia e prega” aveva spiegato a Fanpage.it la criminologa Roberta Bruzzone, che fa parte del team difensivo di Giovanni Barreca.
La stessa difesa dell’uomo nei mesi scorsi si era concentrata proprio sullo stato di salute mentale di Barreca presentando una relazione psichiatrica di parte. La vicenda giudiziaria dunque nei prossimi mesi si concentrerà proprio sullo stato di salute mentale dell’indagato per stabilire se possa sostenere il processo.
Secondo l'accusa, Giovanni Barreca uccise moglie e figli con l'aiuto della figlia 17enne e di una coppia di amici che insieme alla famiglia frequentava una comunità di fanatici religiosi. Antonella Salamone e i due figli sarebbero stati uccisi al culmine di una sorta di rito per "liberarli dal demonio" durante il quale sarebbero stati picchiati e torturati fino alla morte.
Il triplice omicidio è avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 febbraio scorsi nella villetta di famiglia ad Altavilla Milicia ed era stato poi lo stesso Barreca a chiamare i carabinieri nella notte tra il 10 e l'11 raccontando cosa era successo. Dai suoi racconti gli investigatori sono risaliti anche a Sabrina Fina e Massimo Carandente che però sostengono di essere innocenti e di non aver partecipato alle violenze e agli omicidi. Ai magistrati hanno detto di essere andati alla villa su richiesta di Barreca solo per pregare e di aver lasciato Altavilla Milicia prima della strage.