Strage di Altavilla Milicia: sì alla perizia psichiatrica su Giovanni Barreca
Sì alla perizia psichiatrica su Giovanni Barreca, in carcere dopo la strage in famiglia di Altavilla Milicia (Palermo), quando sono stati uccisi la moglie Antonella Salamone e i due figli minorenni, Kevin ed Emmanuel. Il gip di Termini Imerese, accogliendo la richiesta dell'avvocato Giancarlo Barracato, ha autorizzato la perizia psichiatrica di parte sul muratore che, durante quello che ha descritto come un rito di purificazione dal demonio, ha torturato e ucciso moglie e figli nella loro casa.
Oltre a Barreca, in carcere ci sono anche la figlia diciassettenne dell’uomo – ritenuta complice nelle torture e omicidi a mamma e fratelli – e i coniugi Massimo Carandente e Sabrina Fina. Sono tutti accusati di omicidio e soppressione di cadavere.
La perizia su Giovanni Barreca sarà effettuata dallo psichiatra Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone. Al suo avvocato Barreca nei giorni successivi alla strage avrebbe ribadito di aver agito per liberare la famiglia dal demonio. Poi avrebbe iniziato a puntare il dito contro i suoi complici.
"Cominciano a riaffiorare tante scene che lo portano a scagliarsi contro Massimo e Sabrina", ha detto nei giorni scorsi l'avvocato Barracato. All’avvocato che lo ha incontrato in carcere, il muratore di Altavilla Milicia ha raccontato di non ricordare di avere usato violenza contro la sua famiglia scaricando su Carandente e Fina la responsabilità dei tre omicidi.
"Non è pentito, perché l'obiettivo era liberare la casa dai demoni. Lui non pensa di aver fatto quello di cui era accusato. Lui dice si essere stato imbambolato". Giovanni Barreca ha anche chiesto di vedere la figlia: "La ragazza è stata in qualche maniere coinvolta da Massimo e Sabrina, era sempre insieme a loro – ha detto l'avvocato – Dormiva abbracciata alla coppia". Nella mente di Barreca, secondo l’avvocato, "rimane sempre la convinzione che nella villetta c'era il demonio".