Strage di Altavilla Milicia, il fratello di Barreca: “È stato manipolato, era tutto per la famiglia”
"Sto male perché sono morti dei bambini, è morta mia cognata e si è distrutta una famiglia che era felice. Io li ho conosciuti così".
A parlare è il fratello di Giovanni Barreca, il 54enne ora in carcere perché accusato di aver ucciso e torturato la moglie, Antonella Salamone, e i figli Kevin ed Emmanuel, rispettivamente di 16 e 4 anni, nella loro abitazione ad Altavilla Milicia, nel Palermitano.
Insieme all'uomo, che voleva "liberare la sua casa dai demoni", due complici, Sabrina Fina e Massimo Carandente, coniugi indagati per gli stessi reati di omicidio plurimo e occultamento di cadavere, e la figlia 17enne di Barreca, unica sopravvissuta.
Il fratello di Barreca ha lasciato poche battute ai microfoni della trasmissione Quarto Grado stasera su Rete 4, parlando tuttavia di una famiglia come tante, senza problemi particolari. L'uomo ha però precisato che erano 4 anni che non vedeva il fratello: "Ogni tanto ci sentivamo per telefono. Chiedevo dei bambini e del lavoro. L'ho sentito l'ultima volta via zoom domenica 4 febbraio, quando lui andava in genere da mia madre. Era normalissimo".
E poi ancora: "Era un tipo che si faceva gli affari suoi, non era cattivo, era socievole con tutti. Poi con questa religione che aveva era un po' scorbutico. Non avrei immaginato una cosa simile, io sono cresciuto con mio fratello. Si vede che qualcuno se l'è trascinato dietro, secondo me è stato manipolato perché lui era tutto per la famiglia, è assurdo che un padre di famiglia fa del male alla sua famiglia".
Alla domanda se andrà a trovare il fratello in carcere ha risposto con secco "no. Non ho voglia perché non ha fatto una cosa da poco. È giusto che la giustizia faccia ciò che deve. Sto pensando di andare al funerale di Antonella".