Strage di Altavilla Milicia: chiesto processo per Barreca e i ‘fratelli di Dio’ Fina e Carandente
La procura di Termini Imerese chiede il processo per i tre indagati maggiorenni per la strage di Altavilla Milicia, cioè il padre e marito delle vittime, Giovanni Barreca, e i due ‘fratelli di Dio' Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia fanatica religiosa, che si credeva esorcista.
L’udienza per i tre indagati è programmata per il 27 gennaio davanti al giudice per le indagini preliminari, Gregorio Balsamo. Giovanni Barreca, attualmente ricoverato nella Rems di Caltagirone – una struttura dedicata all’esecuzione delle misure di sicurezza per individui con disturbi mentali responsabili di reati gravi – si trova sotto cure specifiche. Qualora venisse confermata la sua incapacità di affrontare il processo, potrebbe essere dichiarato non imputabile.
La perizia psichiatrica, che aveva portato alla sua scarcerazione, aveva concluso che l’imbianchino sarebbe affetto da gravi disturbi psichiatrici tali da renderlo incompatibile con la detenzione in carcere. Ipotesi comunque non accolta dal tribunale del Riesame di Palermo. Si attende la decisione della Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sull’ulteriore impugnazione presentata dall’avvocato Giancarlo Barracato, difensore di Barreca.
Tra l'8 e il 10 febbraio scorsi si consumò la tragica morte di Antonella Salamone, moglie di Barreca, e dei due figli della coppia, di 16 e 5 anni al culmine di un rito che aveva l'intento di liberare la casa da una fantomatica possessione demoniaca. La terza figlia, minorenne all’epoca dei fatti, è anch’essa indagata e dovrà comparire davanti al tribunale per i minorenni.
Il Gup Nicola Aiello, del tribunale per i minorenni, ha incaricato il neuropsichiatra Ugo Sabatello, docente presso l’Università La Sapienza, di effettuare una valutazione sulla capacità della giovane di intendere e di volere al momento dei tragici eventi. La ragazza da febbraio è rinchiusa in un istituto minorile romano.