Strage di Altavilla Milicia, Barreca e la coppia hanno fatto scena muta davanti al gip
In attesa della conferma o meno della custodia cautelare in carcere per Giovanni Barreca, il muratore 53enne che ha ucciso la moglie e i due figli ad Altavilla Milicia, e per i suoi presunti complici Sabrina Fina e Massimo Carandente, di fronte al gip la coppia di origine palermitana si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Così ha fatto lo stesso Barreca non apportando di fatto alcun elemento utile per ricostruire il triplice omicidio della moglie Antonella Salamone e dei due figli di sedici anni e quattro anni. Per gli inquirenti la strage sarebbe stata pianificata, così come ha affermato anche la madre della donna.
L'avvocato di Giovanni Barreca: "Non capisce cosa è successo"
Il suo legale, Giancarlo Barracato, riferisce che l'uomo continua a ripetere di volere bene alla sua famiglia e di non essersi reso conto di quanto ha fatto. Sarebbe in stato confusionale e non si renderebbe conto di quel che è accaduto, ha aggiunto l'avvocato.
"Barreca – ha spiegato – sembra non capire quel che è successo. È una persona profondamente provata. Mi ha raccontato cose della sua famiglia e sostiene di aver fatto gli interessi dei suoi cari".
Gli avvocati dei presunti complici: "Si dicono innocenti, sono molto religiosi"
Il difensore di Carandente ha invece detto che "il mio assistito è stato minacciato, per questo è in isolamento", le parole dell’avvocato Sergio Sparti, che col fratello Vincenzo difende anche la Fina.
"Entrambi si dicono innocenti. Sono molto religiosi, la fede è totalizzante per loro – spiegano gli avvocati – e sono molto provati”. La coppia ammette di aver conosciuto Barreca, ma solo molto recentemente. “C’è un fervore religioso totalizzante in loro – aggiungono – ma bisogna capire alcune cose, al momento non siamo entrati nel dettaglio dei fatti”