Strage di Altavilla, Barreca trasferito nel carcere di Enna: avrebbe provato a fare esorcismo su un detenuto
Giovanni Barreca, l'uomo accusato insieme alla figlia 17enne e ai coniugi Massimo Carandente e Sabrina Fina della strage di Altavilla, il triplice omicidio in cui hanno perso al vita la moglie Antonella Salamone e i figli di 4 e 16 anni, Emmanuel e Kevin, è stato trasferito dagli agenti della polizia penitenziaria di Palermo nel carcere di Enna.
Nemmeno il legale di Barreca, Giancarlo Barracato, sarebbe stato messo al corrente del trasferimento urgente, ma avvisato soltanto a cose fatte. "È stato un fulmine a ciel sereno, per molti versi, anche perché io sono stato notiziato del trasferimento, soltanto la sera di venerdì, a cose già a fatte", ha detto oggi l'avvocato, intervistato da Mattino Cinque.
Secondo quanto riporta Il Giornale di Sicilia, Barreca ha dovuto lasciare la sua cella nella casa circondariale Pagliarelli per essere ospitato in una struttura con una popolazione ridotta che possa garantirgli un controllo e un’assistenza migliori. Questa sarebbe la versione ufficiale.
In via ufficiosa, invece, sembra che lo spostamento sia stato deciso per la sua sicurezza perché l’imbianchino potrebbe aver provocato il risentimento di altri detenuti. L’uomo, dopo la morte dei familiari, anche dietro le sbarre avrebbe continuato a vedere il demonio.
E nei giorni scorsi, nonostante fosse in isolamento, dopo aver sentito alcuni lamenti provenire da un compagno vicino, gli avrebbe proposto di compiere un esorcismo per liberarlo dalla possessione. Per questo motivo, sarebbe stato allontanato temporaneamente. "Da quanto mi risulta, lui è un detenuto esemplare però vede il demonio dappertutto e potrebbe aver tentato di aiutare con la preghiera", aggiunge Barracato.
Il legale di Barreca ha già presentato un’istanza per chiedere che il provvedimento venga revocato. In primis, perché a Enna non ci sarebbero gli stessi supporti psicologici presenti nel carcere in cui era detenuto prima il 54enne e anche perché la distanza dal capoluogo metterebbe in difficoltà la difesa, che il mese prossimo tornerà ad ascoltarlo con i suoi consulenti per predisporre la perizia di parte.