Strage del Mottarone, sospesi per un anno dall’esercizio dell’attività Perocchio e Nerini
Il Tribunale del Riesame di Torino ha disposto la sospensione per un anno dall'esercizio dell'attività di imprenditore nel settore dei trasporti per Luigi Nerini, gestore della funivia del Mottarone e per Enrico Perocchio, direttore dell'impianto e dipendente della Leitner. Il tribunale ha accolto una richiesta della Procura di Verbania nei confronti dei due indagati per il crollo della funivia nel quale sono morte 14 persone. Il provvedimento è stato depositato oggi e fa seguito al rinvio degli atti della Cassazione. I due indagati potranno ancora impugnare la decisione davanti alla Suprema Corte.
Perocchio e Nerini furono portati in carcere tre giorni dopo l'incidente del 23 maggio del 2021 per poi essere scarcerati dal gip Donatella Banci Buonamici che il 29 maggio non aveva convalidato la richiesta di fermo e di misura cautelare.
La Procura ricorse al Tribunale del Riesame che condivise la linea dell'accusa disponendo la custodia cautelare per il gestore dell'impianto e per il direttore di esercizio. Poco tempo dopo, le difese ricorsero in Cassazione contro la decisione del Riesame. Il 19 aprile dello scorso anno, la Suprema Corte rinviò gli atti al Riesame chiedendo di rifare il procedimento per Nerini e rivalutare la misura nei confronti di Perocchio.
Secondo i periti, quella del Mottarone sarebbe stata una tragedia annunciata da tempo. Il professor Andrea Gruttadauria, docente di Metallurgia e materiali non metallici e Tecnologie metallurgiche al Politecnico di Milano, nonché consulente tecnico di parte della difesa di Gabriele Tadini, almeno un anno prima del cedimento della fune traente dell'impianto era possibile vedere i danni che avrebbero portato al crollo. La prima avvisaglia, secondo l'esperto, sarebbe stata almeno un anno prima del 23 maggio 2021, data della tragedia.