Strage del bus in Irpinia, arrestate tre persone: il fratello dell’autista e due funzionari della Motorizzazione
La polizia stradale di Avellino ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'autobus turistico precipitato da un viadotto autostradale lungo la Napoli-Canosa lo scorso 28 luglio. Le persone finite in manette sono due funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli e il proprietario della ditta che noleggiò l'autobus, Gennaro Lametta, fratello dell'autista, morto in seguito all'incidente.
Strage del bus in Irpinia: due funzionari della Motorizzazione consegnarono un falso certificato di revisione del mezzo
L'inchiesta verteva sulle presunte false revisioni effettuate sul bus Volvo della ditta "Mondo Travel", di cui Gennaro Lametta era il titolare. Negli scorsi mese la procura di Avellino aveva scoperto che due funzionari della Motorizzazione Civile di Avellino consegnarono il certificato di revisione del mezzo precipitato datato marzo 2013, che tuttavia era stato compilato con l'accesso illegale ai sistemi informatici della Motorizzazione Civile di Napoli pochi giorni dopo l'incidente.
Strage del bus in Irpinia: difettose anche le barriere di protezione
Nel frattempo nelle scorse settimane sono emersi nuovi particolari sulla drammatica vicenda: nella perizia, depositata in Pocura, si legge che “lo stato di degrado dei tirafondi (gli ancoraggi delle barriere di protezione) è la causa principale del fatto che la barriera non è stata in grado di contenere il veicolo”. L’incidente provocò la morte di 40 persone.
Strage del bus in Irpinia: i freni fuori uso a causa della rottura del sistema di trasmissione
Già dall'inizio era emerso come l'autobus non disponeva più del sistema frenante quando è avvenuta la tragedia. Durante la sua corsa il pullman aveva perso il sistema di trasmissione, che aveva danneggiato anche i freni del mezzo. Secondo il perito che ha analizzato i sopralluoghi non ci sono dubbi sulla corrispondenza delle parti meccaniche recuperate in autostrada e il bus: il sistema di trasmissione recuperato circa un chilometro prima del punto dove è avvenuto l’incidente “appartiene sicuramente al bus che è precipitato dal viadotto”.