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Strage del bus di Avellino, sequestrati 9 viadotti delle autostrade: pericolo guardrail

Nuovi sviluppi nel secondo filone sulla strage di Acqualonga del luglio 2013, quando morirono 40 persone. A finire al centro delle attenzioni sono nove ponti situati tra l’A1 Napoli-Milano, la A14 Bologna-Taranto e la A16 Napoli-Canosa. Problemi di scarsa sicurezza mai risolti.
A cura di Biagio Chiariello
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La scia lunga delle indagini sulla strage di Acqualonga del luglio 2013, quando morirono 40 persone, ha portato a nuovi sequestri di viadotti da parte della Procura della Repubblica di Avellino: al centro delle attenzioni della magistratura la sicurezza e la manutenzione delle autostrade da parte di Aspi, la società del gruppo Benetton coinvolta anche nella strage del Ponte Morandi.  A finire al centro delle attenzioni sono nove ponti situati tra l’A1 Napoli-Milano, la A14 Bologna-Taranto e la A16 Napoli-Canosa. Tre viadotti per parte hanno visto scattare i sigilli: Val Freghizia, Fosso pezza secca, Rio Pescara, Fonte dei preti, Del Vomano, Colonella, Lamia, Omero fabriani, D’Antico.

I viadotti sequestrati: guardrail non a norma

I sequestri vanno ad aggiungersi a quelli del maggio scorso tra la Bologna-Taranto e la Napoli-Canosa, quando la procura di Avellino aveva chiesto e ottenuto il sequestro preventivo delle barriere posizionate ai bordi di 12 viadotti. Il nodo è sempre lo stesso: i guardrail non a norma. La procura, sulla base della perizia di Andrea Demozzi, contestava la validità degli interventi di manutenzione sulle barriere di protezione effettuati nel biennio 2016-2017. L’operazione rientra nell’inchiesta bis nata dopo i fatti dell’estate di 6 anni fa, quando un pullman di pellegrini volò giù da un viadotto sulla Napoli-Canosa nel territorio di Monteforte Irpino (Av). Secondo quanto accertato le barriere non ressero lo scontro con il bus che precipitò nella scarpata provocando 40 morti.

Nove dirigenti di Autostrade sono indagati

Nel registro degli indagati figurano tecnici, consulenti e dirigenti di Autostrade per l’Italia già coinvolti nel processo per la strage di Acqualonga, dove il tribunale di Avellino ha emesso condanne da 5 a 6 anni, riconoscendo come principale responsabile il titolare dell’agenzia che noleggiò il bus precipitato dal viadotto, Gennaro Lametta, condannato a 12 anni di reclusione. Assieme a Michele Renzi, Massimo Giulio Fornaci e Gianni Marrone, per Aspi sono indagati anche Costantino Vincenzo Ivoi, Donato Dino Giuseppe Maselli, Mauro Crispino, Stefano Castellani e Salvatore Belcastro.

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