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Strage dei ciclisti a Lamezia: Chafik El Ketani è il 21enne marocchino accusato di omicidio

Chafik El Ketani è il marocchino di 21 anni arrestato con l’accusa di omicidio colposo plurimo per aver ucciso 7 ciclisti a Lamezia e feriti altri tre, scampati alla tragedia per miracolo.
A cura di Eleonora D'Amore
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strage dei sette ciclisti a lamezia terme

Le famiglie dei sette ciclisti uccisi a Lamezia sono distrutte, affrante da un dolore troppo forte, insopportabile. La strage di Lamezia Terme non doveva accadere, doveva essere una giornata di festa e invece si è trasformata in tragedia. Una mercedes a tutta velocità li ha travolti, massacrati sull'asfalto e lasciati a terra esanime.

Alla guida un marocchino di 21 anni, Chafik El Ketani, che guidava sotto effetto di stupefacenti. La patente gli era stata già sospesa sette mesi fa a causa di un sorpasso in curva, fatto probabilmente in modo azzardato, ma gli era stata in seguito resa senza una chiara motivazione. Ora che non ce ne sarebbe più bisogno, la licenza di guida gli è stata revocata di nuovo e di sicuro sarà una magra consolazione per i familiari delle vittime.

Chafir El Ketani, ricoverato nell'ospedale di Catanzaro, ha cercato di dare una spiegazione al misfatto e di trovare un'attenuante al caso: "Quando ho visto i ciclisti ho frenato ma ho perso il controllo dell'auto che è sbandata perchè l'asfalto era bagnato!". Questa la dichiarazione rilasciata a caldo agli inquirenti, che attendono l'udienza di convalida per l'arresto definitivo.

Proteste e urla contro la comunità marocchina, colpevole di aver "infettato" la zona di Lamezia con incidenti e furti negli ultimi anni. C'è la volontà di non fare di tutt'erba un fascio e di valutare i singoli cittadini extracomunitari per quello che sono, ma la comunità cittadina è comunque stanca di assistere a questi episodi rimanendo nell'impotenza. Di tutta risposta arriva la solidarietà della comunità marocchina, nella figura di  Hassan Qablaoui, un noto rappresentante del Centro islamico locale: "Siamo dalla parte delle vittime e dei loro familiari e per dimostrarlo oggi abbiamo chiuso i nostri negozi e le nostre attività. Avremo un incontro con la Digos per valutare l'opportunità di una nostra presenza ai funerali. Stiamo tutti male e crediamo che l'investitore debba pagare per quello che ha fatto, ma vogliamo anche prevenire un offuscamento dell'immagine dell'intera comunità. Non siamo tutti così!".

Anche Giorgio Napolitano ha voluto esprimere il suo cordoglio alle famiglie delle vittime con un messaggio: "Sono stato profondamente colpito dalla notizia del tragico incidente stradale in cui hanno perso la vita sette suoi concittadini e altri tre sono rimasti gravemente feriti. In questa triste circostanza, nell'esprimere sentimenti di commossa ed affettuosa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e di solidale vicinanza ai feriti, desidero rivolgere all'intera comunità di Lamezia Terme la solidarietà di tutto il Paese".

I funerali si terranno domani alle 11.30 nello stadio D'Ippolito di Lamezia terme.

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