Strage bus di Avellino: il miracolo di Francesca, la bimba di 3 anni che torna a camminare

Francesca e gli altri quattro bambini giunti al pronto soccorso dell'Ospedale di Napoli la notte del 27 Luglio 2007 hanno un destino diverso mauna storia in comune. Quella dell'autobus caduto da un viadotto sull'A16 Napoli-Bari all'altezza di Avellino, un incidente che è costato la vita a 28 persone. Francesca, Carmela, Salvatore e Vincenzo erano su quel bus. All'epoca dei fatti avevano tutti un'eta compresa tra i 3 e 10 anni. Una strage che sulla quale non è ancora stata fatta chiarezza e per la quale si attende ancora una verità giudiziaria

Il 27 luglio del 2103 Francesca arrivò al Pronto Soccorso del Santobono le sue condizioni erano più che disperate. E qui la storia di Francesca si separa da quella degli alti quattro piccoli che, nonostante il grande impegno dei medici, non ce la fecero. Francesca è rimasta per mesi attaccata al respiratore. Il suo corpicino ha lottato attaccato alla vita. Qualche giorno fa Francesca è tornata a camminare. Quando quella notte è arrivata in fin di vita nessuno ha avuto il coraggio se ce l'avrebbe fatta, eppure Francesca è qui. E lo grazie all'equipe di medici che grazie al progetto Netcrip ha permesso alla piccola di tornare a camminare. E' tornata a camminare grazie ad un avatar, il robot "Lokomat" che proietta sullo schermo dei videogiochi in cui il paziente è protagonista e che aiuta i bambini ad identificarsi e a superare la barriera del "non farcela". Un apparecchio che costa trecentomila euro e che, oggi, ha consentito a Francesca di rialzarsi sulle proprie gambe. Il dotto Nespoli del reparto di fisiatria dell'Ospedale quando ha visto la piccola ritornare a camminare ha dapprima accennato un sorrio e ha poi abbracciato la piccola consapevole che quello che stava accandendo davanti ai proprio occhi era un piccolo grande miracolo che solo la bravura di tutti i medici coinvolti ha fatto sì che diventasse realtà.