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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Strage Brandizzo, per i pm non è stato un caso isolato: “Operai al lavoro durante passaggio di treni”

Secondo i pm che indagano sulla strage di Brandizzo quello che è successo mercoledì scorso, quando sono morti 5 operai, non è stato un caso isolato, ma in altre occasioni è capitato che lavori sui binari cominciassero nonostante il passaggio di convogli.
A cura di Ida Artiaco
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Quello che è successo mercoledì scorso a Brandizzo, quando un treno ha travolto e ucciso cinque operai impegnati nei lavori di manutenzione straordinaria dei binari, non è stato un caso isolato e dunque che anche in altre occasioni è capitato che i lavori in questione cominciassero nonostante il passaggio di convogli.

È quanto è stato riferito agli inquirenti della procura di Ivrea da alcuni dei numerosi testimoni ascoltati degli ultimi tre giorni. Da quanto si apprende, infatti, era già capitato in altre occasioni.

I magistrati anche alla luce del video realizzato da Kevin, la più giovane delle 5 vittime, faranno luce su questo aspetto. Un altro fronte di accertamenti potrebbe riguardare le modalità di formazione dei lavoratori.

Uno screen del video di Kevin Laganà
Uno screen del video di Kevin Laganà

Un brevissimo frammento del filmato in questione, mai pubblicato ma trovato da un parente del ragazzo sulla pagina Instagram di quest'ultimo, sembrerebbe dimostrare una certa consuetudine. Si sente una voce fuori campo dire ‘tanto io lavoro sul pari', con un evidente riferimento a un binario identificato in quel tratto con il numero 2.

La voce pare quella che più tardi avvertirà "ragazzi, se vi dico ‘treno' andate da quella parte" e che appartiene ad Antonio Massa, tecnico manutentore di Rete Ferroviaria Italiana nonché uno dei due indagati per la strage.

Prassi di cui aveva parlato nei giorni scorsi ai pubblici ministeri Valentina Bossi e Giulia Nicodemo l’ex operaio della Si.gi.fer. di Borgo Vercelli, Antonio Veneziano.

"È già capitato molte volte di iniziare i lavori in anticipo. In molte occasioni in cui ho lavorato lì, quando sapevamo che un treno era in ritardo ci portavamo avanti con il lavoro. C’era una regolazione, cioè il restringimento del binario, da fare con un convoglio atteso fuori dall’orario corretto di passaggio. Iniziavamo a lavorare, svitavamo i chiavardini. Dopodiché, prima del passaggio dei convogli ci buttavano fuori dai binari. Eravamo in sei-sette per ogni gruppo ma in quei casi c’era chi guardava le spalle. L’altra notte non è andata così, erano tutti sulla massicciata", avrebbe detto Veneziano come riporta il quotidiano La Stampa.

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