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Strage Bologna, l’ex moglie di Bellini in Tribunale: “Quello in video è Paolo, ha ingannato tutti”

L’ex moglie di Paolo Bellini, ex membro di Avanguardia Nazionale accusato della strage di Bologna, ha confermato in Aula che l’uomo che si vede in un video registrato nella stazione del capoluogo emiliano poco prima della bomba del 2 agosto 1980 sarebbe proprio il suo ex consorte che deve rispondere dei reati di concorso nella strage che fece 85 morti e oltre 200 feriti.
A cura di Antonio Palma
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“Quello in video è Paolo, ha ingannato tutti”, così la ex moglie di Paolo Bellini, ex membro di Avanguardia Nazionale accusato della strage di Bologna, ha confermato in Aula che l’uomo che si vede in un video registrato nella stazione del capoluogo emiliano poco prima della strage del 2 agosto 1980 sarebbe proprio il suo ex consorte. Maurizia Bonini ha ribadito davanti ai giudici del Tribunale di Bologna, dove è in corso il nuovo processo per la strage della stazione, quanto già aveva affermato durante un interrogatorio reso nel novembre del 2019 e che si è rivelato elemento utile per spingere la procura generale a chiedere il rinvio a giudizio per l’uomo.

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“Sembra mio marito, è Paolo, è Paolo, perché ha una fossetta qua, ha i capelli più indietro, ma è comunque lui, nella foto del telegiornale lo riconosco ancora meglio. È Paolo, ed è riconoscibile da parte mia nella parte inferiore del video, qui però ha i capelli più indietro" ha dichiarato la donna davanti alla Corte di assise di Bologna, confermando il riconoscimento del principale imputato dopo aver rivisto in aula il video girati dal turista straniero in stazione a Bologna la mattina della bomba che fece 85 morti e oltre 200 feriti.

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"Ha detto una bugia, ha ingannato tutti, non potevo immaginare che fosse lì in quella situazione, e Daniela", cioè la nipote di Paolo Bellini, che era in auto con lui nel tragitto verso Rimini, "c'era, dovete chiedere a lui dove ha messo la bambina, e anche se è arrivato in ritardo, era il 2 agosto” ha aggiunto Maurizia Bonini durante la sua deposizione ripercorrendo i movimenti fatti quel giorno dall'ex esponente di Avanguardia Nazionale. Interpellata sul fatto che quando Bellini fu indagato per la strage, lei confermò il suo alibi dicendo che era arrivato a prenderla a Rimini intorno alle 9-9.30 del mattino, per poi partire insieme a lei, ai due figli piccoli e alla nipote per il Passo del Tonale, Bonini ha ammesso di aver mentito all'epoca dei fatti. "Sì, a questo punto, posso dire che all'epoca ho dichiarato il falso. Ho detto una bugia, chiedo scusa a tutti" ha dichiarato la donna in Tribunale. "Non ricordo a che ora arrivò mio marito a prendermi a Rimini, mi ricordo però che mia madre tornò tardi in albergo". La madre di Maurizia, come è emerso durante gli interrogatori degli altri parenti, rientrò a Torre Pedrera, località vicino a Rimini, in ritardo per l'orario di pranzo, tanto che ci fu una discussione con il marito. Questa versione è stata confermata anche dal fratello della Bonini, l'ex cognato di Bellini, e conferma la compatibilità della presenza dell'ex estremista nero a Bologna.

Nei giorni scorsi sulla possibilità di mostrare in aula il video ai testimoni, si è consumato un duro scontro tra la Procura Generale e i difensori di Bellini. I legali dell'ex Avanguardia Nazionale avevano chiesto un contraddittorio tra il tecnico della polizia scientifica che per conto dei Pg ha ‘ottimizzato' il video Super8 e il loro consulente che ha analizzato il filmato. Ma la proposta non è stata accettata dalla Procura generale. L’ex estremista nero, che oggi era in aula ma è uscito poco prima della testimone, deve rispondere dei reati di concorso nella strage di Bologna per cui sono stai già condannati i quattro estremisti neri Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallin.

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