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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Strage Altavilla, Procura contro Gip: “Scarcerazione illogica, Barreca pericoloso, va tenuto in cella”

La Procura ha fatto appello al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza del Gip che ha ordinato la scarcerazione di Giovanni Barreca, l’uomo accusato della strage di Altavilla Milicia. Per i pm la decisione del giudice è arrivata senza parere dell’accusa “oltre a presentare profili di contraddittorietà e illogicità motivazionale”.
A cura di Antonio Palma
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Giovanni Barreca
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È scontro tra la Procura di Termini Imerese e il giudice per le indagini preliminari che ha ordinato la scarcerazione di Giovanni Barreca, il 54enne accusato della strage di Altavilla Milicia in cui sono stati torturati e uccisi moglie e due figli durante un violento rito religioso al quale avrebbero partecipato anche figlia 17enne e una coppia di suoi conoscenti.

In aperto contrasto con la decisione del Gip, il pm infatti ha depositato appello al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza che ha revocato la misura cautelare degli arresti in carcere per Barreca e disposto l’applicazione provvisoria della custodia presso una Rems. Secondo la procura siciliana, quella del Gip sarebbe una decisione completamente sbagliata sia nel merito che nel metodo perché emessa ancora prima di comunicare alle parti l'avvenuto deposito della perizia disposta dal giudice che ha dichiarato l’indagato incapace di intendere e di volere.

"L'impugnazione si è resa necessaria in quanto, ad avviso di questo ufficio, l'ordinanza e i consequenziali provvedimenti integrativi e correttivi si pongono in antitesi con i principi concernenti il rispetto del contraddittorio processuale tra le parti, oltre a presentare profili di contraddittorietà e illogicità motivazionale" scrive in una dura nota la Procura, lamentando di non essere stata interpellata in alcun modo dal Gip.

Con l’ordinanza “sono state, difatti, disposte la revoca della misura cautelare personale in assenza del preventivo parere del Pubblico Ministero, nonché l'applicazione della provvisoria misura di sicurezza in assenza di qualsivoglia richiesta o istanza del Pubblico ministero" aggiunge la Procura di Termini Imerese.

I pm contestano anche il fatto che il giudice si sia basato solo ed esclusivamente sulla perizia del consulente del Gip e non valutando quella dell’esperto incaricato invece dalla Procura che aveva dato una valutazione differente sullo stato psicologico di Barreca, stabilendo in particolare solo una parziale incapace di intendere e di volere.

“L'ordinanza è stata emessa ancor prima di comunicare alle parti l'avvenuto deposito della perizia e, dunque, sulla base delle sole risultanze dell'elaborato depositato dal collegio peritale nominato dal Gip. Non già, quindi basandosi sulla consulenza del prof. Stefano Ferracuti, nominato dal Pm, la cui relazione è stata depositata il 3 novembre scorso e che diverge, nettamente, dalle valutazioni e dalle conclusioni cui sono giunti i periti" osserva la Procura, spiegando che il proprio perito avrebbe definito Barreca "parzialmente incapace di intendere e di volere e con un elevatissimo grado di pericolosità".

Infine i pm fanno anche un appunto al giudice sui tempi della misura di custodia presso una Rems. “Con l'ordinanza il Gip ha inizialmente disposto l'immediata liberazione della persona sottoposta a indagini in attesa della individuazione della Rems, applicandole la misura della libertà vigilata, salvo poi adottare, pur sempre senza alcuna preventiva richiesta di parere, un successivo provvedimento correttivo, disponendo la permanenza della persona sottoposta a indagini in una sezione dell'Istituto penitenziario" ha concluso la Procura.

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