Strage Altavilla Milicia: disposta la perizia psichiatrica anche sulla figlia di Giovanni Barreca
Dopo il responso su Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia che, con la figlia minorenne e una coppia di amici, ha torturato e ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 15 e 5 anni, il gup dei minori Nicola Aiello ha disposto la perizia psichiatrica anche sulla ragazza.
La figlia di Barreca, minorenne all’epoca dei fatti, ha ammesso le proprie responsabilità confessando di aver agito per liberare la madre e i fratellini da presenze demoniache. La perizia psichiatrica servirà al gup per capire se, al momento del fatto, la diciassettenne fosse capace di intendere e di volere e se è socialmente pericolosa. A occuparsi della perizia, a quanto si apprende, sarà un neuropsichiatra infantile di Roma. Il gup ha sospeso i termini della misura cautelare e rinviato al 30 gennaio per le conclusioni del perito.
La notizia arriva solo pochi giorni dopo che il padre Giovanni Barreca, esaminato dai periti del gup, è stato dichiarato totalmente incapace e ne è stato disposto il ricovero in una Rems. Il muratore di Altavilla Milicia sarebbe affetto da problemi psichici tali da pregiudicarne la lucidità mentale. La Procura di Termini Imerese ha depositato appello al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza di revoca di misura cautelare e di applicazione provvisoria di misura di sicurezza disposte dal gip nei confronti dell’uomo.
Non ci sarebbero dubbi invece sulla lucidità mentale dei due complici dei Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente, coppia che Salamone aveva incontrato durante incontri di preghiera. I due hanno sempre sostenuto di non aver partecipato ai delitti, ma di aver solo aiutato la famiglia a liberarsi dalle presenze demoniache con delle preghiere.
La loro versione – smentita però dall’analisi dei tabulati telefonici – è che avrebbero lasciato la villetta prima degli omicidi. Di recente i carabinieri del Ris sono anche tornati nella casa dei Barreca per eseguire nuovi rilievi. La strage risale allo scorso febbraio: la prima a morire, secondo la ricostruzione, fu Antonella Salamone, seviziata e bruciata dalla famiglia.