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Strage Alessandria, il figlio ucciso in camera da letto e poi la moglie: cosa è successo ora per ora

Le indagini permettono di ricostruire la sequenza dei delitti di Alessandria, dove Martino Benzi ha prima ucciso in casa il figlio 17enne e la moglie e poi si è recato nella residenza dove si trovava la suocera compiendo il terzo omicidio prima di suicidarsi. Avrebbe programmato tutto, senza alcun ripensamento. Dubbi ancora sul movente.
A cura di Susanna Picone
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Un movente ancora non è stato accertato con esattezza, ma le indagini di questi giorni stanno permettendo di ricostruire la sequenza dei delitti avvenuti mercoledì ad Alessandria, dove l’ingegnere Martino Benzi ha prima ucciso in casa il figlio 17enne e la moglie Monica di 55 anni e poi si è recato presso l’istituto “Divina Provvidenza” dove si trovava la suocera Carla Schiffo. Lì ha ucciso anche la donna e poi si è tolto la vita.

I primi due delitti sono avvenuti nella casa in cui Benzi viveva con la famiglia, in via Cesare Lombroso 6. L’uomo avrebbe prima accoltellato, ripetutamente, il figlio in camera da letto, quando ancora il ragazzo non aveva aveva indossato gli abiti per scuola. Poi la moglie Monica che, sentito un trambusto anomalo, si sarebbe precipitata nella stanza del ragazzo. Anche lei doveva ancora vestirsi per andare a lavorare: Benzi l’avrebbe colpita tra la camera e il corridoio. I carabinieri l'hanno trovata nello studio poco distante, probabilmente si è trascinata fino a lì prima di morire.

Monica Berta (Facebook).
Monica Berta (Facebook).

A quel punto l’ingegnere ha fatto una doccia, si è cambiato gli indumenti sporchi di sangue e prima di uscire ha lasciato in cucina un biglietto scritto a mano. In quel biglietto, avrebbe spiegato di aver ucciso moglie e figlio e di averli lasciati lì. E avrebbe scritto di essere rovinato.

Poi, a piedi, è arrivato all'istituto Divina Provvidenza e ha raggiunto la suocera Carla Schiffo. È salito in camera, poi l'ha accompagnata nel giardino della residenza, e in un angolo isolato l'ha uccisa con un fendente alla gola. Infine, in quello stesso luogo, si è ucciso. Ha usato lo stesso coltello con cui aveva ucciso la suocera e anche un rasoio da barbiere.

Avrebbe programmato tutto, senza avere alcun ripensamento. Il movente della strage di Alessandria resta per il momento un mistero. Per cercare di sciogliere il nodo gli inquirenti stanno ascoltando vicini, parenti e conoscenti delle vittime e stanno facendo accertamenti patrimoniali per vedere se l'uomo avesse dei debiti.

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