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La strage di Nuoro

Strage a Nuoro, il figlio 14enne del killer sopravvissuto: “Stamattina a casa urlavano tutti”

Il 14enne, unico sopravvissuto insieme alla nonna della strage familiare di Nuoro, avrebbe raccontato durante il trasferimento in ospedale: “Stamattina a casa urlavano tutti”. Il ragazzo è stato colpito di striscio dal padre, Roberto G., che ha ucciso la moglie, la figlia maggiore e il figlio di 10 anni e un vicino di casa prima di suicidarsi.
A cura di Ida Artiaco
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Strage Nuoro, l'abitazione di via Ichnusa - Foto Fanpage
Strage Nuoro, l'abitazione di via Ichnusa – Foto Fanpage
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"Stamattina a casa urlavano tutti". Sono queste le parole pronunciate dal 14enne figlio di Roberto G., l'operaio e sindacalista di Nuoro che ieri ha ucciso la moglie, la figlia maggiore di 24 anni, il figlio di 10 anni e un vicino di casa incontrato per caso sul pianerottolo prima di suicidarsi.

Il ragazzo è l'unico sopravvissuto della strage, insieme alla nonna, la mamma del killer, a cui quest'ultimo ha sparato prima di togliersi la vita, anche lei ricoverata in ospedale ma non in pericolo di vita. Il 14enne avrebbe pronunciato queste poche parole mentre le forze dell'ordine lo accompagnavano in ospedale dopo essere stato colpito di striscio. Parole che potrebbero far pensare ad una lite nei momenti che hanno preceduto la tragedia. È stato proprio lui ad aprire la porta di casa a carabinieri e polizia dopo la tragedia.

Il 14enne è stato poi operato dai chirurghi di Otorinolaringoiatria che gli hanno rimosso alcune schegge dalla mandibola. Non può incontrare nessuno, se non il personale sanitario, prima di essere sentito dagli inquirenti in modalità protetta e con il supporto di un tutore e di uno psicologo infantile. Quando avverrà questo non è ancora dato saperlo, dipenderà dalle sue condizioni di salute.

Quanto affermato dall'adolescente sarà importante per capire il movente della strage che al momento resta avvolto nel mistero. Per questo, nei prossimi giorni, oltre alle autopsie sui corpi delle cinque vittime in programma sabato, gli inquirenti scaveranno nella memoria di smartphone e dispositivi tecnologici del marito e padre, diventato assassino, ma anche della moglie, della figlia, che gli aveva dedicato la sua tesi di laurea definendolo "l'amore più importante della mia vita", del figlio di 10 anni e del vicino 69enne.

Anche gli altri vicini hanno parlato di una famiglia senza grandi difficoltà tra di loro. Ma qualcuno ha raccontato: "Ora parlando anche con qualche condomino abbiamo saputo – ha raccontato un vicino – che aveva delle reazioni sproporzionate per cose banali che succedevano nel condominio. Aveva messo in atto anche dei piccoli dispettucci sui contenitori della raccolta differenziata. Ma mica uno può prevedere una strage del genere – osserva sconsolato il vicino di casa – anche perché quante persone strane conosciamo al mondo?".

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