Stop alle mascherine in aereo, il parere degli esperti: “Troppa fretta, minaccia varianti”
Non è piaciuta agli esperti la decisione di eliminare l'obbligo di mascherina a bordo degli aerei e all'interno degli aeroporti a partire dal 16 maggio. Si tratta in realtà di una raccomandazione dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che però ricordano che comunque la mascherina "è ancora una delle migliori protezioni contro la trasmissione del Covid-19". In Italia resterà tuttavia ancora in vigore l'ordinanza firmata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo cui l'obbligo resta in vigore fino al 15 giugno in cinema, teatri, palazzetti dello sport al chiuso e altri trasporti, sia locali sia a lunga percorrenza. Ma chi andrà all'estero potrà non indossarla.
Tra i primi a commentare la raccomandazione c'è Massimo Galli, già primario dell'ospedale Sacco di Milano, secondo cui "lo stop all'obbligo della mascherina in aereo è un déjà-vu di fatti già visti nei due anni passati: c'è troppa fretta, politica, di mettersi tutta la pandemia alle spalle, ma dalle notizie che arrivano dal Sudafrica con nuove varianti Omicron 4 e 5 che avanzano minacciose, togliere la mascherina in aereo ora è sbagliato", ha detto all'Adnkronos Salute, aggiungendo che "la mascherina è uno strumento di protezione individuale che va portato, soprattutto in luoghi chiusi come un aereo o un treno. Toglierle così in aereo è un problema che preclude determinati spazi alle persone che hanno fragilità, queste se vanno in aereo o in treno con persone che non usano la mascherina hanno un rischio più alto di infettarsi e di avere conseguenze".
Gli ha fatto eco Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Speranza, per il quale si tratta di "è un errore concettuale. Con una circolazione virale così intensa e un virus così contagioso, nel momento in cui si è all'interno di un aereo, che, per quanto abbia filtri per l'aria, prevede una vicinanza tra le persone, i rischi di contagio sono elevati". Andrea Crisanti, docente di microbiologia all'Università di Padova, ha spiegato che "quando si prende un aereo si incontrano tantissime persone da ogni parte del mondo e quindi è uno dei luoghi dove è più facile intercettare le varianti Sars-CoV-2. Io la mascherina in aereo continuerò a metterla, poi gli altri facciano come vogliono. Mi pare che sia una cosa di buon senso, ma vedo che gli interessi economici e sociali hanno la precedenza". Anche per l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all'Università del Salento, questa "è una misura prematura: si sarebbe potuto aspettare almeno un paio di settimane per far diminuire ancora di più la circolazione virale. La probabilità di trovare fra i passeggeri di un volo particolarmente pieno un portatore è ancora alta".
Tra le voci fuori dal coro, quella di Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, che all'Agi ha detto: "Meno male: il fatto di aver tolto l'obbligo di mascherina in aereo dal 16 maggio è un fatto positivo. Tra l'altro l'aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall'Easa e Ecdc, non è un divieto: chi vorrà portarla, potrà farlo tranquillamente e per alcuni è consigliabile continuare a metterla. Ma non bisogna guardare a chi non porta il dispositivo di protezione individuale come a un appestato. Bisogna spiegare alla gente che si può convivere con questo virus e lo stiamo facendo".