Stampavano soldi falsi e li vendevano online su Telegram: scoperti a Lecce per ‘colpa’ di Tripadvisor

Era una vera e propria stamperia clandestina di ultima generazione quella scoperta dai Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria, con un colpo coordinato tra la Sezione Criptovalute e quella Cyber del Nucleo Investigativo di Lecce. In casa, nel cuore del Salento, un gruppo di persone aveva allestito un laboratorio super attrezzato per produrre banconote false di altissima qualità, pronte a circolare non solo in Italia, ma anche in mezza Europa.
Tutto è partito dal monitoraggio di alcuni canali Telegram dove si vendevano banconote false pagabili anche in criptovalute. Proprio seguendo le tracce delle transazioni in blockchain – con strumenti che consentono di superare l’anonimato tipico di queste piattaforme – gli investigatori sono riusciti a identificare gli acquirenti e, da lì, a risalire ai produttori. E qui arriva il colpo di scena: uno dei membri del gruppo si è tradito lasciando una recensione su Tripadvisor, usando lo stesso nickname con cui vendeva le banconote tarocche su Telegram.
Con il supporto di Europol e dei comandi provinciali di Lecce, Lodi, Padova e L’Aquila, sono state eseguite misure cautelari in diverse città: Lido Marini, Lodi, Padova e Poggio Picenze. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere, produzione e distribuzione di valuta falsa, autoriciclaggio.
Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno trovato 40mila euro falsi in vari tagli, tre stampanti professionali, monete contraffatte e perfino un incisore laser con cui stavano sperimentando una nuova frontiera: la produzione di monete false da 2 euro. Una tecnica innovativa, mai vista prima né in Italia né all’estero, che avrebbe permesso al gruppo di espandere ancora di più il proprio mercato.
Un mercato parallelo, ben oliato, che aveva già raggiunto un volume d’affari di oltre 180mila euro, con spedizioni in Francia, Germania, Austria, Belgio e Spagna. Oltre agli arresti, è stato perquisito anche un quarto soggetto coinvolto nell’organizzazione.
Insomma, una vera azienda criminale 4.0, smascherata grazie a un mix di alta tecnologia, indagini incrociate e un po’ di ingenuità social.