Stamina, continua la protesta dei malati incatenati a Montecitorio: “Pronti a morire”

Il Presidente della Camera Laura Boldrini ha ricevuto alcuni rappresentanti del Movimento Vite Sospese, che da ieri sta protestando davanti a Montecitorio insieme ai fratelli Biviano e ad altri malati gravissimi per ottenere la possibilità di curarsi con il metodo Stamina: "Le abbiamo spiegato i motivi della protesta e che ci sono molte lacune nel decreto che autorizza la sperimentazione del Metodo Stamina, e abbiamo chiesto delle modifiche urgenti – spiega l'avvocato Romina Lanza -. La Boldrini ci ha chiesto di consegnarle una relazione dove spieghiamo quali sono le lacune e come va migliorata la legge sulla sperimentazione delle cellule staminali del professor Davide Vannoni. Relazione che presenterò nei prossimi giorni. Subito dopo avremo un nuovo incontro". Intanto, i fratelli Biviano continuano la loro protesta appoggiati da altri malati e dalle loro famiglie. "Le promesse non ci bastano, andiamo avanti a oltranza. Ci porteranno qui le bare con le quali andremo via, morti, se i nostri politici non ci consentiranno immediatamente le cure compassionevoli con il metodo Stamina".
La protesta di Biviano era iniziata ieri, quando avevano annunciato: "Se necessario moriremo qui davanti a tutti. Anzi: colgo l’occasione per chiedere a chi può di portare due bare, una per me, una per mio fratello, perché noi da Roma andremo via solo da morti”. Sandro Biviano, 37 anni, di Lipari è affetto come i suoi tre fratelli da distrofia muscolare. Ieri è arrivato nella capitale insieme a uno di essi – Marco – e si è incatenato a Piazza Montecitorio promettono di non muoversi da lì finché il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non li riceverà. "Ci era stato promesso un incontro con il ministro – diceva ieri Sandro Biviano – Durante le proteste, nel silenzio dei media, avevamo avuto un incontro con la senatrice Pdl Bonfrisco, che ci aveva promesso di farci ricevere dalla Lorenzin. Ma i giorni passano e non ci sono segnali che il ministro voglia riceverci o ascoltarci. Al contrario. E nel frattempo, mentre il ministro fa finta di non vedere e non sentire, la gente muore”. L'uomo sottolineava come in questo periodo le condizioni della sorella si siano aggravate: “Anche io mi sono aggravato, anche a causa delle ore passate a protestare sotto il sole e la pioggia. Non permetterò – continuava Biviano – né alla Lorenzin e né a nessun altro politico di lasciarci morire per la loro indifferenza. Non mi sposto da qui finché il ministro Lorenzin non mi riceverà e non si impegnerà a modificare il decreto per la sperimentazione del metodo Stamina”.