Stacca orecchio a morsi durante una rapina a Trento, condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione
Due anni e quattro mesi in rito abbreviato. E 12mila euro come risarcimento danni. È la condanna inflitta dal tribunale di Trento nei confronti di un 46enne che due anni fa aveva rapinato e aggredito con violenza un barista nel suo locale di viale Verona a Trento, staccandogli a morsi un lembo dell'orecchio.
Ieri è arrivata la sentenza, dopo che il giudice Enrico Borrelli aveva inizialmente accolto la richiesta della difesa e aveva ammesso l'aggressore alla giustizia riparativa, l'istituto che è stato introdotto con la riforma Cartabia. Poi, però, il percorso è naufragato e ha imboccato l'iter ordinario vista l'assenza della disponibilità dell'autore, che ha dovuto rispondere alle accuse di rapina e lesioni.
L'episodio risale al 26 maggio 2022. L'uomo, di origini albanesi e all'epoca 44enne, era entrato nel punto vendita adibito anche a tabacchi. Forse alterato dall'eccessivo consumo di alcool, l'uomo ha aggredito il barista per arraffare una stecca di sigarette da otto pacchetti. Merce dal costo totale tra i 40 e i 50 euro.
Come ricostruito dalle forze dell'ordine, l'aggressore aveva stretto la vittima con un braccio al collo, con il rischio di soffocarlo. Il barista sarebbe quindi svenuto. A quel punto, gli avrebbe morso l'orecchio fino a staccargli un lembo. Dopodiché, l'avrebbe preso per i capelli trascinandolo a terra e ancora calci, pugni e minacce. "Ti ammazzo", gli avrebbe urlato contro.
Solo grazie all'intervento di alcune colleghe e una serie di netturbini in servizio che stavano passando nella zona è stato evitato il peggio e messo in fuga l'autore dei fatti. Dal racconto del Corriere del Trentino, il barista, stremato e intimorito, era stato soccorso e trasportato in ospedale dove è stato sottoposto a intervento chirurgico. Le ferite erano gravi e la prognosi è stata di 30 giorni.
Dopo essersi immolato in un fuggifuggi, il 31 maggio 2022, a pochi giorni dall'aggressione, il 46enne è stato arrestato dagli agenti del nucleo investigativo della polizia locale, coordinati dalla Procura di Trento. Lo step successivo è stato il passaggio della vicenda nelle aule di giustizia.
L'aggressore ha ricevuto una pena identica a quella richiesta dalla Procura, la quale aveva escluso l'aggravante e concesso le attenuanti generiche. Sembra che il pubblico ministero abbia tenuto conto del suo comportamento processuale che aveva inviato una lettera di scuse e già versato 3.500 euro alla vittima, costituitasi parte civile.
Episodi analoghi sono avvenuti nel corso del 2024. A Sulmona, per esempio, il 13 agosto un 46enne abruzzese ha staccato a morsi l'orecchio di un carabiniere al culmine di un litigio dopo che il militare gli aveva chiesto i documenti. Il 25 aprile, invece, nel Cesenate un 40enne ha aggredito la moglie colpendola con un martello e poi prendendola a morsi fino a staccarle una parte di orecchio. In entrambi i casi le indagini sono ancora in corso.