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Covid 19

Sta arrivando una nuova tempesta in Europa: l’allarme dell’Oms sulla variante Omicron

Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa: “Omicron sta diventando dominante, i suoi numeri raddoppiano ogni giorno e mezzo-tre, con tassi di trasmissione mai visti prima”.
A cura di Davide Falcioni
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"Possiamo vedere un'altra tempesta in arrivo". A lanciare un nuovo allarme sulla diffusione della variante Omicron è l'Organizzazione Mondiale della Sanità, spiegando che il "nuovo" ceppo identificato il mese scorso per la prima volta in Sudafrica "sta diventando dominante, o lo è già, in diversi Paesi" europei "tra cui Danimarca, Portogallo e Regno Unito, dove i suoi numeri raddoppiano ogni giorno e mezzo-tre, con tassi di trasmissione mai visti prima". La velocità con la quale Omicron si sta diffondendo nella popolazione la porterà a prevalere "entro poche settimane in più Paesi della regione, mettendo ulteriormente a rischio la tenuta di sistemi sanitari già sotto pressione". Il monito è stato lanciato ieri da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, in una dichiarazione diffusa per fare il punto su Omicron.

In Europa 40% dei contagi rispetto a un anno fa

"Dalla sua identificazione, 27 giorni fa – ha ricordato l'esperto dell'OMS – questa variante di preoccupazione è stata rilevata in almeno 38 dei 53 Stati membri della Regione europea dell'Oms". E anche se su questo ceppo "ci sono ancora numerose domande senza risposta", è prevedibile che Omicron possa diventare "la variante dominante in circolazione nell'intera regione. L'enorme volume di nuove infezioni – avverte Kluge – potrebbe portare a più ricoveri e a interruzioni diffuse dei sistemi sanitari e di altri servizi critici". Nonostante il successo della campagna vaccinale nel "Vecchio Continente" i contagi sono superiori del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e la stessa Omicron "ha già provocato ricoveri e morti". Kluge ha confermato che questa variante "può eludere l'immunità infettando ancora persone precedentemente contagiate, chi non si è vaccinato e chi lo ha fatto molti mesi fa". In particolare, i guariti da Covid hanno "da 3 a 5 volte più probabilità di essere reinfettati da Omicron rispetto a Delta".

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