“Spogliati o ti licenzio”: ristoratore di 58 anni a processo per violenza sessuale su cameriera 18enne
A Torino un ristoratore di 58 anni è a processo con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una cameriera di 18 anni. I fatti risalirebbero a qualche anno fa. Nel locale dell'uomo, situato nel quartiere della città Barriera di Milano, la ragazza avrebbe iniziato a lavorare durante l'estate, dopo il diploma, per poter sostenere economicamente gli studi all'università.
Secondo l'accusa, rappresentata dalla pubblico ministero Antonella Barbera, sarebbero sette gli episodi di molestie e abusi sessuali contestati al datore di lavoro della 18enne, a cui erano stati offerti 30 euro ‘in nero' a serata con la promessa di un successivo contratto regolare. Il titolare dell'attività l'avrebbe più volte costretta a subire violenze, minacciando il licenziamento se si fosse rifiutata.
In un'occasione l'avrebbe baciata dopo averla afferrata con forza per il maglione, in un'altra l'avrebbe invece costretta a spogliarsi. Come si legge nelle carte, riportate dal Corriere di Torino, una sera, "approfittando dell’assenza di altri dipendenti e della propria forza fisica", l’avrebbe toccata in diverse parti del corpo. Altre volte le avrebbe rivolto frasi a sfondo sessuale.
Un'amica, ascoltata in aula durante il processo, ha raccontato: "Le ho detto di andarsene, ma lei aveva paura: voleva comprarsi un’auto e il lavoro rappresentava un primo passo per affrancarsi dalla famiglia, con la quale non aveva un buon rapporto". Nel dicembre 2019 la ragazza ha trovato il coraggio, si è rivolta alla polizia e ha spiegato agli agenti ciò che le stava accadendo.
Dopo l’intervento della polizia, la 18enne ha lasciato il lavoro e ora, difesa dall’avvocata Alice Novarese, si è costituita parte civile nel procedimento. Il ristoratore, attraverso i suoi legali, gli avvocati Alberto Metallo ed Eleonora Minò, nega tutte le accuse. L'ultima udienza del processo e la sentenza sono attese per martedì 30 maggio.