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“Spiava i miei sms, l’ho colpito a botte”: il racconto del badante che ha ucciso Fernando Monte a Castrignano

Secondo quanto raccontato dal badante 40enne che a Castrignano de’ Greci ha ucciso l’81enne Fernando Monte, l’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi. “Fernando ha sbirciato la chat con mia sorella sul mio cellulare. Non ci ho più visto”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Voleva sbirciare il mio cellulare, io stavo chattando con mia sorella ed eravamo seduti a tavola. Mi sono infastidito e ho perso la testa" a parlare è il badante 40enne  arrestato per l'omicidio di Fernando Monte, l'81enne di Castrignano de' Greci trovato cadavere nel pomeriggio di domenica. Il 40enne di origini moldave ha raccontato ai carabinieri una storia agghiacciante. L'anziano avrebbe rivolto lo sguardo al cellulare dell'uomo in maniera insistente e per questo motivo, il 40enne lo avrebbe colpito col il telefono sulla testa. "Da lì non ho capito più nulla".

Ad allertare i carabinieri, giunti poi sul posto, è stata la figlia della vittima. I militari arrivati nell'abitazione dell'81enne hanno trovato il badante completamente nudo, confuso e incapace di parlare. "Non mi drogo né bevo – ha chiarito, una volta ripresosi, davanti ai carabinieri -. A pranzo ho bevuto solo una Coca Cola. Dopo l'omicidio non stavo bene, avvertivo delle voci che mi dicevano di spogliarmi. Obbedivo a quello che sentivo dentro la mia testa". Stando a quanto ricostruito, l'uomo avrebbe vegliato il corpo dell'anziano per ore senza chiamare i soccorsi.

Da tempo i rapporti con l'81enne non erano buoni. "Spesso di notte si lamentava, urlava, gridava. Avevamo delle discussioni" ha raccontato il 40enne. I familiari della vittima hanno spiegato di non aver mai sospettato delle tensioni in casa. "Subito dopo pranzo chattavo con mia sorella che vive in Ungheria e Fernando voleva vedere a tutti i costi con chi parlavo. Ha sbirciato e io non ho capito più nulla: l'ho colpito prima con il cellulare sulla testa, poi l'ho ferito a calci e pugni".

L'anziano non avrebbe avuto neppure modo di provare a difendersi. Il medico legale arrivato sul posto, il dottor Alberto Totorella, ha constatato che la vittima presentava lividi su tutto il corpo compatibili con una violentissima aggressione confermata dal 40enne. A difendere il 40enne sarà l'avvocato Stefano Maggio e il badante comparirà presto davanti al gip per la convalida del fermo. L'accusa nei suoi confronti è quella di omicidio volontario.

Il 40enne non aveva manifestato finora segno di squilibrio e non risulta fosse in cura con trattamenti medici. I carabinieri hanno sequestrato i vestiti e il cellulare sporchi di sangue. In casa dell’anziano era stato assunto da meno di un anno. In precedenza aveva lavorato in un luna park. La salma, intanto, è stata trasferita presso la camera mortuaria del Vito Fazzi dove verrà eseguita l’autopsia.

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