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Spesa e prezzi, dove si risparmia tra supermercati e discount: la classifica di Altroconsumo

L’analisi di Altroconsumo testimonia l’influenza dell’inflazione. Nel 2023 c’è stato un forte aumento del costo della spesa, con una media del 12,6%. Molteplici i criteri adottati: tra spese miste, prodotti di marca ed economici, discount e ipermercati, ecco tutte le differenze.
A cura di Matteo Pelliccia
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Tra gli effetti dell'inflazione, nel 2023 ci sono stati anche gli aumenti dei prezzi al supermercato. È quanto emerge dalla tradizionale ricerca di Altroconsumo, che ha analizzato l'andamento di 35 catene prendendo come riferimento il periodo che va da marzo 2022 a marzo 2023. Un dato è più evidente degli altri: nei 1200 supermercati presi in considerazione, i prezzi sono aumentati in media del 12,6%. Anche nell'analisi dello scorso anno c'era stato un incremento, pari però solo al 2,6%. Non una grande notizia per i consumatori, abituati da tempo a questa parte a una lievitazione costante dei prezzi.

La ricerca di Altroconsumo: i punti vendita considerati

L’aumento dei prezzi del 12,6% è una media: tra i 1200 punti di vendita totali analizzati, sono compresi tre tipologie, ovvero ipermercati, supermercati e discount. I punti vendita presentano lievi ma importanti differenze: il supermercato ha una dimensione media, compresa tra 400 m² e i 2500 m²; l'ipermercato presenta un'area di vendita superiore ai 2500 m²; infine, il discount, la cui struttura non prevede la presenza di prodotti di marca ed è inferiore a 1000 m². 

Nello specifico, gli ipermercati hanno subito una crescita pari all'11%, con un aumento dello 0,9% rispetto all'anno scorso; i supermercati, invece, sono rincarati del 12%, anche in questo caso con un aumento, rispetto all'anno precedente, pari al 2%. Sono i discount che però hanno visto nell'ultimo anno schizzare vertiginosamente i costi di acquisto dei propri prodotti: in questi punti di vendita, i prezzi sono aumentati mediamente del 15%, continuando una tendenza che si era già vista l'anno scorso, quando erano aumentati del 5,2% rispetto al 2022.

I criteri della ricerca

Altroconsumo ha comunque stilato più tipologie di classifiche, suddividendole per categorie di negozi e di prodotti. Sulla base dei prezzi dei 1200 punti vendita studiati, l'organizzazione dei consumatori ha considerato 125 categorie di prodotti, con cui sono stati registrati prezzi, promozioni e variazioni di tutti i prodotti in vendita, esclusivamente se presenti a scaffale. L'indice finale è su base 100 e permette di classificare insegne e punti vendita su base nazionale e locale.

Il punteggio assegnato in tal modo dalla ricerca di Altroconsumo permette di individuare la catena che nel periodo compreso tra marzo 2022 e marzo 2023 aveva i prezzi più bassi. Ad esempio, nella fase esaminata, qualora l’indice fosse risultato pari a 110, i prezzi sarebbero stati maggiori del 10% rispetto all’insegna più economica, che presenta un indice di 100. Nella categoria "Spesa mista", che comprende sia i prodotti più economici  che della marca del distributore e di marca, quest'anno Famila Superstore è la catena che permette di risparmiare di più secondo Altroconsumo, con un punteggio pari proprio a 100 nella specifica classifica.

Spesa mista e Prodotti di marca: le differenze

Prendendo in considerazione il resto delle catene analizzate, invece, sempre con riferimento alla categoria "Spesa mista", immediatamente dopo Famila segue Conad, con un indice 101, corrispondente a prezzi maggiori dell’1% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. A salire si trovano Conad Superstore, Ipercoop e Coop con 102, e Pam, con un indice di 103. In fondo alla classifica Esselunga e Esselunga Superstore, con indice 113 e 114, sono in fondo alla classifica, con aumento dei prezzi pari al 13 e al 14% nel periodo di riferimento. Tuttavia, prendendo in considerazione solamente la categoria "Prodotti di marca", che include quelli con il logo della catena e private label (ossia realizzati o forniti da società terze e venduti con il marchio della catena che offre il prodotto), Esselunga Superstore è la catena che ha contenuto maggiormente i prezzi. In questo caso con Famila Superstore: entrambe presentano infatti un indice di 100. Carrefour Market ha visto invece aumentare il costo dei propri prodotti del 9% rispetto all'anno scorso, scivolando all'ultimo posto in classifica. Il medesimo punteggio, nella categoria discount, viene assegnato a In's Mercato, la catena più conveniente. A seguire, Lidl ed Eurospin, con un indice, rispettivamente, di 101 e 102. In fondo a tale classifica figura Prix Quality, caratterizzato da un aumento del 16% rispetto all'anno precedente.

Prezzi più economici e Prodotti a marchio commerciale: l'analisi di Altroconsumo

Prendendo invece in considerazione i prezzi più economici in assoluto, individuando i prezzi più bassi delle 125 categorie di prodotti, rispetto ai prodotti esposti sugli scaffali di tutti i tipi di punti vendita (ipermercati, supermercati e discount) in prima posizione c'è In’s Mercato, con un indice di 100. In seconda posizione figura Aldi, che ha un punteggio di 101: a seguire Di Più, Eurospin, Prix Quality con 102, mentre Lidl e Md con 103. In fondo alla classifica, Tigre e Carrefour, che con indice  rispettivamente di 127 e 130, hanno visto crescere i loro prezzi del 27% e del 30%.

L'ultima classifica stilata da Altroconsumo considera i prodotti a marchio commerciale: l’insegna più economica al momento della rilevazione era Spazio Conad, con un punteggio di 100 e nessuna variazione dei prezzi rispetto all'anno scorso. Qui segue Ipercoop, con indice 103, mentre chiudono Eurospar e Tigre, a 125 e 127: un aumento significativo per entrambe, pari al 25 e al 27%.

Le città più economiche dove fare la spesa

Il report dell'organizzazione dei consumatori ha analizzato anche le differenze in basse alla città dove si fa la spesa. Secondo Altroconsumo, Vicenza, Venezia, Rovigo, Cremona, Verona, Mantova, Modena e Padova sono le città dove si trovano i supermercati più economici. Nella classifica globale che considera tutti gli iper e i super visitati nelle 67 città prese in considerazione, nei primi 15 posti ci sono solo punti vendita del Nord-Est. Tra iper e supermercati, il punto vendita più economico d'Italia, in base al report, è l’Iper Rossetto di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza. Anche l'anno scorso il capoluogo veneto era in cima alla classifica, con l'Emisfero.

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