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Sparò con la fiocina nell’occhio della vicina, torna libero. Per i giudici “non può sostenere un processo”

Secondo un giudice Pasquale Serra, 60enne che il 2 giugno del 2023 sparò con un fucile da sub una fiocina nell’occhio della vicina di casa Petronela Codreanu, non sarebbe in grado di sostenere un processo, come ha certificato una perizia psichiatrica.
A cura di Davide Falcioni
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Pasquale Serra, il sessantenne che il 2 giugno del 2023 sparò con un fucile da sub una fiocina nell'occhio della vicina di casa Petronela Codreanu a Golfo Aranci, in Sardegna, è stato prosciolto dall'accusa di tentato omicidio dal gup di Tempio Pausania: secondo il giudice, infatti, sebbene fosse stato capace di intendere e volere nel momento dell'aggressione, non sarebbe in grado di sostenere un processo, come ha certificato una perizia psichiatrica del dottor Paolo Milia, chiesta dagli avvocati difensori di Serra. Nei suoi confronti è stata disposta anche la revoca degli arresti domiciliari perché non è ritenuto pericoloso.

Quel giorno di poco più di un anno fa Serra inizialmente tentò di far saltare in aria l’intera palazzina, situata nel quartiere popolare di Golfo Aranci, con una bombola del gas. Poi entrò in casa di Codreanu e le sparò la fiocina in faccia davanti ai figli e ad altri testimoni gridando: "Ti ammazzo romena di merda".

La donna perse completamente la vista all’occhio destro e riportò la lesione del muscolo che le consente di muovere la palpebra. La sua avvocata Cristina Mela, che aveva chiesto un risarcimento di 900 mila euro, ha commentato la decisione del gup: "Non mi permetto di contestare l’esame. Non sono uno psichiatra ma rilevo l’atipicità di un soggetto che nel giro di nemmeno un anno riporti una incapacità totale irreversibile, poiché alcolista, con problemi di epilessia e respiratori. Un’ingiustizia clamorosa".

Ora Pasquale Serra potrà tornare a vivere non lontano dalla casa della vittima, con la quale le liti avevano avuto inizio nel 2019: "Minacciava tutti. Anche i miei figli con un coltello, aveva gettato le bici nell’androne, noi ci eravamo comprati la casa e lui ci perseguitava", dice Petronela. Che ora teme di incontrarlo: "Io terrorizzata e senza un occhio e lui libero".

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