Sparisce nel nulla, prete trovato morto vicino all’auto bruciata in campagna: è mistero a Taranto
Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di don Giovanni Marraffa, conosciuto come don Nino, sacerdote tarantino in pensione che era sparito nel nulla sabato scorso dopo essere uscito dalla propria abitazione nel Tarantino. Il parroco a riposo è stato rinvenuto senza vita nelle campagne in provincia di Taranto accanto alla sua auto completamente bruciata.
La tragica scoperta è avvenuta ieri nelle campagne tra Manduria e Uggiano Montefusco, frazione di Manduria, in provincia di Taranto, nel versante orientale del Tarantino, dove l’88enne Marraffa viveva.
L’allarme è scattato dopo la segnalazione di un’auto in fiamme. All’arrivo dei carabinieri sul posto, l’auto era già completamente distrutta. Al suo interno non vi era nessuno ma poco distante i miliari hanno rinvenuto purtroppo anche il corpo ormai senza vita dell’anziano prete che giaceva vicino ad una chiesetta sconsacrata, in contrada Pozzo sfondato.
Sui motivi del decesso e sulla dinamica dei fatti resta per ora il mistero che carabinieri e Procura stanno cercando di chiarire, ricostruendo soprattutto gli ultimi spostamenti del parroco pugliese.
A complicare le cose il fatto che un primo esame esterno del corpo del sacerdote, condotto dal medico legale, non avrebbe rilevato segni evidenti di violenza. Secondo i primi rilievi dello stesso medico legale, la sua morte risalirebbe a massimo alle 24 ore precedetti al ritrovamento del corpo.
Questo complica ulteriormente il giallo visto che Don Giovanni era sparito da sabato scorso quando era stato visto per l’ultima volta mentre usciva dalla propria abitazione.
Quando è stato rinvenuto, Don Giovanni Marraffa era sdraiato a terra supino, aveva le mani sul petto, era completamente vestito e con solo la cintura dei pantaloni slacciata. Maggiori certezze sull’esatta data di morte e i motivi del decesso arriveranno solo dopo l'autopsia già disposta dal magistrato di turno, Filomena Di Tursi.
Don Giovanni Marraffa si era trasferito in Puglia, dove era nato, dopo aver esercitato come parroco in Piemonte fino al 2011. Da allora non aveva più una sua chiesa ma comunque era a disposizione della diocesi di Torino dove era considerato Presbitero Diocesano Fuori Diocesi.