Sparatoria questura Trieste, i risultati dell’autopsia: così i killer hanno ucciso due agenti
Pierluigi Rotta, 34 anni, e Matteo Demenego, 31 anni, sono stati uccisi con sette colpi in totale dal 29enne dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran il 4 ottobre scorso negli uffici della Questura di Trieste. Rotta è stata centrato da tre pallottole esplosi in bagno, Demenego si trovava nell’ufficio vicino ed è stato sopraffatto da quattro colpi. I proiettili sparati a brevissima distanza non hanno lasciato speranza: il decesso, per entrambi è stato pressoché immediato. Questi i risultati dell’autopsia sul corpo dei due agenti uccisi, eseguita il 12 ottobre da Fulvio Costantinides, il medico legale incaricato, affiancato dal collega Denny Fuliani. Da oggi il documento con l'esito degli accertamenti autoptici è a disposizione del sostituto procuratore Federica Riolino, titolare del fascicolo sul duplice omicidio, e del procuratore Carlo Mastelloni.
L'autopsia: così i killer hanno ucciso due agenti in questura
Come riportato anche da Il Piccolo, Meran è riuscito a sfilare la pistola dalla fondina di Rotta e ha immediatamente fatto fuoco contro di lui nei pressi della toilette della questura. I proiettili, secondo l'esame autoptico, lo avrebbero raggiunto al petto, all'addome e alla schiena. Qualche istante dopo è toccato a Demenego, che era in una stanza adiacente. Il 31enne sarebbe stato colpito mentre si girando: i quattro proiettili lo hanno raggiunto nella zona della clavicola e del fianco sinistri e alla schiena. Ora l'esito dell’esame autoptico sarà attentamente vagliato dalla Procura. Non è chiaro se da queste nuove informazioni si possa sciogliere il dubbio relativo alla possibile breve colluttazione tra i poliziotti e il dominicano prima degli spari. Prossimamente sarà reso noto anche l'esito degli accertamenti della Scientifica di Padova che contribuirà alla definitiva ricostruzione della dinamica dopo i sopralluoghi eseguiti in Questura nei giorni successivi alla sparatoria. Mentre è atteso entro la fine di marzo l'esito della consulenza tecnica psichiatrica per Meran, affidata dalla Procura a due specialisti. Dal mese di dicembre, il 29enne si trova nel carcere veronese di Montorio dopo essere stato rinchiuso in quello triestino del Coroneo.